La responsabilità delle catastrofi naturali non è quasi mai da attribuire alle condizioni meteo, ma piuttosto alla negligenza umana. Certamente, esistono situazioni in cui anche i sistemi idrici più efficienti sono messi a dura prova da piogge torrenziali, tuttavia, nella maggior parte dei casi, la radice del problema è di origine antropica.
Per molti anni, abbiamo edificato in luoghi inadatti o abbiamo progettato per un meteo che non esiste più. Sfortunatamente, l’Autunno è la stagione più critica, poiché l’atmosfera è carica di umidità a causa dei mari ancora caldi e i fronti freddi in arrivo possono creare una combinazione pericolosa.
Il dissesto idrogeologico: una problematica diffusa
Tristemente, ogni volta che si verificano precipitazioni particolarmente forti o abbondanti, queste, insieme alle specifiche caratteristiche del territorio, possono contribuire a causare frane o inondazioni.
In Italia, il dissesto idrogeologico è una problematica diffusa e di grande importanza, aggravata dalla densa urbanizzazione. Questo fenomeno comprende eventi come frane, inondazioni, erosione del suolo e cedimenti strutturali del terreno, spesso causati da una gestione inadeguata del territorio e dalla perturbazione degli equilibri naturali.
Le origini del problema
Le principali origini del dissesto idrogeologico includono l’eccessiva urbanizzazione, con la costruzione massiva in aree vulnerabili come le zone collinari o vicino ai corsi d’acqua, che ha compromesso la stabilità dei terreni. Inoltre, i cambiamenti nel meteo, con un aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi meteorologici estremi come le piogge torrenziali, contribuiscono a causare frane e alluvioni.
La densa urbanizzazione delle città italiane, spesso sviluppate senza un adeguato piano di gestione territoriale, ha esacerbato il rischio di dissesto idrogeologico. Le conseguenze sono gravi: distruzione di abitazioni, danni alle infrastrutture e perdita di vite umane.