Nonostante le sfide poste da eventi naturali come un’esplosione vulcanica di grande portata nel Sud Pacifico, la Terra sta assistendo a un progressivo recupero del suo strato di ozono.
Questo è quanto riportato martedì dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), che attribuisce tale miglioramento agli sforzi globali volti a limitare l’uso di sostanze chimiche che contribuiscono alla distruzione dell’ozono.
L’ozono atmosferico, che ci difende dalle nocive radiazioni ultraviolette, è in una fase di rigenerazione che, se mantenuta, potrebbe riportarlo ai livelli del 1980 nei prossimi decenni. Secondo l’OMM, entro il 2066 si prevede un completo ripristino dello strato di ozono sopra l’Antartide, mentre per l’Artico si prevede un ritorno ai livelli pre-1980 entro il 2045. Per il resto del mondo, si prevede un completo recupero entro il 2040.
Tuttavia, alcuni eventi naturali, come l’eruzione vulcanica avvenuta vicino all’arcipelago di Tonga all’inizio del 2022, hanno temporaneamente rallentato questo processo. L’esplosione ha rilasciato una grande quantità di vapore acqueo nell’atmosfera, causando una temporanea accelerazione della perdita di ozono sopra l’Antartide l’anno scorso. Fortunatamente, come riportato nel bollettino annuale dell’ozono dell’OMM, l’impatto complessivo è stato limitato e non ha compromesso la tendenza generale al recupero.
Il progresso nella rigenerazione dell’ozono è il risultato di decenni di collaborazione internazionale. Un elemento chiave è stato il Protocollo di Montreal, un accordo globale che ha contribuito a eliminare gradualmente la produzione e l’uso di sostanze chimiche dannose per l’ozono, come i clorofluorocarburi (CFC). Questo trattato, firmato nel 1987, è spesso citato come uno dei successi più significativi della cooperazione ambientale a livello mondiale.
Secondo gli esperti, il ritorno dell’ozono a livelli salutari avrà benefici tangibili per l’ecosistema terrestre e per la salute umana. Una ozonosfera più forte ridurrà l’incidenza di problemi come i tumori della pelle e le malattie oculari, oltre a fornire una maggiore protezione alla flora e fauna terrestri.
Nonostante le difficoltà temporanee, il percorso verso la rigenerazione dell’ozono continua a essere promettente. L’OMM sottolinea l’importanza di mantenere gli attuali impegni e rafforzare le politiche di controllo delle emissioni di sostanze dannose, affinché il pianeta possa assistere a una completa e duratura ripresa del suo prezioso scudo protettivo.