Un’indagine recente ha svelato che il mutamento climatico di origine umana ha moltiplicato per due la possibilità e ha intensificato le precipitazioni torrenziali che hanno generato le ultime alluvioni letali in Europa. All’inizio del mese corrente, l’Europa centrale, comprendendo nazioni come Romania, Polonia, Repubblica Ceca, Austria, Ungheria, Slovacchia e Germania, è stata investita dalla Tempesta Boris. Le piogge violente hanno scatenato alluvioni che hanno provocato il decesso di 24 individui e danni rilevanti alle infrastrutture della zona.
Le precipitazioni, durate quattro giorni, sono state definite come le più forti mai osservate in Europa centrale e, secondo il World Weather Attribution, erano due volte più probabili a causa del riscaldamento globale legato all’uso di carbone, petrolio e gas naturale. Il World Weather Attribution è un team di studiosi che conducono ricerche rapide sull’attribuzione climatica, fondato nel 2015 principalmente a causa dell’insoddisfazione per il tempo necessario a stabilire se il cambiamento climatico fosse la causa di specifici eventi meteo estremi.
Joyce Kimutai, autrice principale della ricerca e studiosa del meteo presso l’Imperial College di Londra, ha dichiarato all’Associated Press che questi eventi di alluvione sottolineano ancora una volta le conseguenze devastanti del riscaldamento indotto dai combustibili fossili. Lo studio, che non è stato sottoposto a revisione paritaria ma segue tecniche scientificamente accettate, ha analizzato gli eventi di pioggia di quattro giorni e si è concentrato sui paesi più duramente colpiti. I ricercatori hanno esaminato i dati meteo e utilizzato modelli climatici per valutare quanto fossero probabili eventi di pioggia così gravi nei tempi preindustriali (senza l’attuale aumento di temperatura di circa 1,28 gradi Celsius).
Friederike Otto, studiosa del meteo dell’Imperial College di Londra e coordinatrice del team di studio, ha evidenziato che, sebbene in qualsiasi clima ci si aspetti occasionalmente di vedere record infranti, vedere record superati di così tanto è veramente l’impronta del cambiamento climatico, un fenomeno osservabile solo in un mondo che si sta riscaldando.
Le regioni al confine tra Polonia e Repubblica Ceca e l’Austria sono state alcune delle aree più gravemente colpite, in particolare nelle sezioni urbane lungo i principali fiumi. Secondo lo studio, il bilancio delle vittime di queste recenti inondazioni è stato notevolmente inferiore rispetto alle inondazioni del 1997 e del 2002 nella regione. Tuttavia, le infrastrutture e i sistemi di gestione delle emergenze sono stati comunque sopraffatti in molti casi.
La scorsa settimana, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha promesso miliardi di euro in aiuti per i paesi dell’Europa centrale, visitando un’area danneggiata dalle inondazioni nel sud-est della Polonia e incontrando i leader di Polonia, Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia. Ha annunciato che i fondi del fondo di solidarietà dell’UE saranno rapidamente disponibili per riparare le infrastrutture danneggiate dalle inondazioni, e 10 miliardi di euro del fondo di coesione saranno utilizzati per le riparazioni più urgenti.
Il World Weather Attribution ha anche avvertito dei pericoli di un mondo ancora più caldo. Secondo lo studio del gruppo, se il riscaldamento globale dovesse raggiungere i 2 gradi Celsius rispetto ai tempi preindustriali, la probabilità di devastanti tempeste di quattro giorni aumenterebbe del 50% rispetto ai livelli attuali.