Conosciuti come “bomb cyclones” in inglese, i cicloni bomba sono fenomeni meteo che si manifestano con un calo rapido e significativo della pressione atmosferica. Questo fenomeno, chiamato ciclogenesi esplosiva o bombogenesi, si verifica quando la pressione al centro di una tempesta diminuisce di almeno 24 millibar in 24 ore a 60° di latitudine, o di circa 17,8 millibar a 40° di latitudine. I cicloni bomba sono i principali responsabili di eventi meteo estremi come intense nevicate, forti venti e piogge abbondanti.
Origine del ciclone bomba
Il ciclone bomba si forma quando masse d’aria fredda e calda si scontrano, soprattutto nelle regioni di latitudine media. Questi contrasti termici sono più frequenti lungo i lati occidentali degli Oceani, dove correnti calde come la Corrente del Golfo nell’Atlantico o la Corrente di Kuroshio nel Pacifico si scontrano con aria fredda continentale. Il risultato è un’atmosfera instabile che favorisce lo sviluppo di tempeste potenti.
Processo di formazione del ciclone bomba
La formazione del ciclone bomba avviene attraverso diverse fasi chiave. Inizia con l’incontro di una massa d’aria fredda e secca proveniente da un sistema di alta pressione che si scontra con una massa d’aria calda e umida di un sistema di bassa pressione. Questo contrasto termico crea instabilità, facendo salire rapidamente l’aria calda. La pressione al centro del sistema diminuisce drasticamente, definendo il ciclone bomba. L’aria ascendente inizia a ruotare e, combinata con la caduta di pressione, intensifica la tempesta. la corrente a getto, un flusso di venti ad alta quota, può accelerare l’intensificazione del ciclone.
Elementi influenzanti
La forza di un ciclone bomba è direttamente influenzata da diversi fattori meteorologici. Più grande è la differenza di temperatura tra le masse d’aria, più potente sarà il ciclone. Le acque oceaniche più calde forniscono ulteriore energia al sistema, incrementando l’intensità della tempesta. Venti particolarmente forti in alta quota, noti come jet streaks, possono favorire lo sviluppo di un ciclone più intenso.
Effetti negli Stati Uniti
I cicloni bomba sono spesso associati a tempeste invernali negli Stati Uniti, dove possono provocare nevicate record, blackout e condizioni di viaggio estremamente pericolose. Un esempio significativo è il ciclone bomba che ha colpito la città di Buffalo, nello stato di New York, nel dicembre 2022. La tempesta ha causato vittime e gravi disagi, con nevicate abbondanti e venti oltre i 100 km/h.
Cicloni bomba in Europa e Italia
Anche l’Europa è soggetta a cicloni bomba, specialmente nelle regioni settentrionali. Il fenomeno colpisce frequentemente il Regno Unito, l’Irlanda, i Paesi Bassi e la Germania. La Tempesta Ciarán, che ha devastato l’Europa occidentale nel novembre 2023, è un esempio recente di un ciclone bomba che ha avuto impatti devastanti. In Francia, i venti hanno raggiunto i 200 km/h, mentre in Italia, in Toscana, le piogge torrenziali hanno causato inondazioni e almeno 5 vittime. Un esempio di ciclone bomba in Italia è stato Vaia, il tra il 26 ottobre e il 5 novembre 2018. La tempesta ebbe il suo picco il 29 ottobre, nella notte.
Il ruolo della corrente a getto
Un elemento cruciale nella formazione di un ciclone bomba è la corrente a getto, un flusso di aria ad alta velocità presente nelle alte quote dell’atmosfera. Il jet stream contribuisce alla rapida caduta di pressione attraverso la divergenza dei venti in alta quota, che intensifica la bassa pressione al suolo. Questo meccanismo alimenta la tempesta, rendendola più pericolosa.
Eventi in aumento, a forte rischio il Mediterraneo
Il cambiamento climatico sta alterando in modo significativo la frequenza e l’intensità degli eventi meteo estremi, compresi i cicloni bomba. L’aumento delle temperature globali e i mutamenti nelle dinamiche atmosferiche stanno creando le condizioni ideali per tempeste più potenti e distruttive, con conseguenze gravi sia a livello locale che globale. L’aumento degli eventi estremi legati al cambiamento climatico ha già avuto conseguenze significative dal punto di vista economico. In Italia, si stima che nel 2023 siano necessari circa 11 miliardi di euro per riparare i danni causati dalle alluvioni che hanno colpito regioni come l’Emilia-Romagna e la Toscana. Nel 2024, la nuova alluvione in Emilia Romagna ha causato ulteriori danni, mentre sono eventi meteo estremi anche la siccità in varie regioni italiane, soprattutto la sua persistenza in Sicilia.
Fenomeno delle “bombe di neve”
Il termine “bombe di neve” sta emergendo nel contesto dei cambiamenti climatici in Italia. Nell’inverno 2022/23, un Medicane si è formato in alto Adriatico, causando tempeste di neve sino a quote molto basse tra Romagna e le Marche. Fenomeni atmosferici come quello di metà settembre 2024, fossero avvenuti d’inverno, avrebbero causato danni ingenti con nevicate estreme in molte regioni orientali d’Italia. Si parla del record di neve di oltre 250 cm di neve avvenuto a Capracotta, ma questo valore non è stato certificato dal WMO, pertanto può essere discusso a titolo di curiosità.
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