Analisi del meteo: settembre 2024, il secondo mese più caldo mai registrato
Il mese di settembre 2024 si è distinto per essere il secondo più caldo mai registrato sul nostro pianeta, superato solo da quello del 2023. La temperatura media globale ha raggiunto i 16,7°C, ovvero +0,73°C rispetto alla media del trentennio di riferimento statistico 1990-2020. Se paragonato al periodo preindustriale, il dato è addirittura superiore di +1,54°C. Queste informazioni sono state confermate dai dati di Copernicus, il programma spaziale dell’Unione Europea che fornisce dati relativi al nostro Pianeta e al suo ambiente. Inoltre, settembre 2024 è il 14esimo mese, degli ultimi 15, in cui l’anomalia di temperatura media globale ha superato la soglia di +1,5°C rispetto ai valori preindustriali.
Il 2024: un anno di temperature record
Il 2024 si sta delineando come un anno particolarmente caldo, probabilmente il più caldo da quando esistono le rilevazioni di temperatura. Le statistiche indicano che l’ultimo periodo di 12 mesi, compreso tra ottobre 2023 e ottobre 2024, si posiziona come il secondo più caldo, indipendentemente dal periodo di 12 mesi preso in considerazione.
Anomalie meteorologiche in Europa
Nonostante il trend generale, il mese di settembre 2024 ha registrato un’anomalia negativa di temperatura in alcuni paesi europei, in particolare in Islanda, Francia, Penisola Iberica e nel Nord Ovest italiano. In queste aree si sono verificate anche piogge molto intense, spesso accompagnate da inondazioni disastrose, dopo un lungo periodo di temperature molto elevate, soprattutto da metà estate in poi.
Fenomeni estremi e tempeste
Con l’aumento delle temperature, aumenta anche l’energia in libera atmosfera sotto forma di maggiore concentrazione di vapore acqueo e di acqua precipitabile. Questo porta ad un incremento dei fenomeni estremi. Tra questi, ricordiamo la tempesta Boris, che a metà del mese scorso ha colpito duramente l’Europa centro-orientale e la nostra Penisola. Inoltre, numerose perturbazioni atlantiche, alimentate da imponenti fiumi atmosferici (canali di vapore acqueo provenienti dai tropici), hanno generato pesanti nubifragi e situazioni alluvionali, soprattutto tra il Nord e il Centro Italia.
Uragani nell’Atlantico
Il caldo favorisce anche l’energia sprigionata dai mari. Per la prima volta nella storia, nel mese di ottobre si sono registrati tre uragani attivi nell’Atlantico: Milton, Kirk e Leslie. L’ex uragano Kirk ha già attraversato la Francia e il Belgio, provocando danni, inondazioni e anche una vittima. Ora anche l’uragano Leslie minaccia il Portogallo.
La tempesta Leslie
La tempesta Leslie, che curiosamente porta lo stesso nome di quella che colpì la Penisola Iberica nel 2018, sta attualmente puntando le Azzorre, dove arriverà lunedì. Ma raggiungerà l’Europa come già successo con Kirk? Attualmente si sta spostando verso nord est e incomincerà ad interagire con il getto polare, che gli farà pian piano perdere le sue caratteristiche tropicali. L’incertezza al momento è piuttosto elevata, alcune previsioni meteo vedrebbero un suo approdo su Portogallo e Spagna. Continueremo a monitorare l’evoluzione della situazione.