Analisi meteo: l’inverno 2024-2025 potrebbe sorprenderci
Il meteo italiano sembra voler stupire nel 2024. Dopo una primavera senza neve a bassa quota, le previsioni meteo indicano un arrivo anticipato delle nevicate, tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. Questo potrebbe rappresentare un cambiamento significativo rispetto agli inverni a cui siamo abituati. Tuttavia, queste previsioni meteo necessitano di conferme.
Indici di comportamento del meteo: cosa ci dicono?
Da qualche giorno, si parla dell’arrivo dell’aria polare in Italia alla fine di ottobre. Questa possibilità era stata ipotizzata anche quando i modelli matematici di previsione non mostravano segni di tale tendenza. Nonostante non disponiamo di una sfera di cristallo, ci affidiamo agli indici di comportamento del meteo per fare le nostre previsioni.
Per l’inverno 2024-2025, gli indici di comportamento del meteo indicano un abbassamento della temperatura rispetto alla stagione precedente, che si era conclusa con valori molto superiori alla media a causa dell’attività di El Niño. Questo fenomeno, tuttavia, avrebbe potuto innescare ondate di gelo provenienti dalla Russia, che si sono effettivamente verificate, portando temperature estremamente basse, fino a -30 °C, nella regione di Mosca.
Il meteo in Italia: anomalie e previsioni
In Italia, però, il gelo non è mai arrivato. Al contrario, abbiamo assistito a un’insolita anomalia della temperatura, iniziata in autunno in Scandinavia. Questo raffreddamento, al momento inspiegabile per la scienza, ha portato a un inverno molto rigido, con temperature ben al di sotto della media.
Attualmente, stiamo monitorando attentamente la situazione in Siberia. Come nel 2023, l’ottobre 2024 presenta una copertura nevosa superiore alla media, addirittura maggiore rispetto al 2023. Alcuni scienziati ritengono che una copertura nevosa diffusa in Siberia possa portare a un maggiore raffreddamento dell’emisfero settentrionale e, quindi, a possibili irruzioni di aria gelida durante l’inverno.
Indici di comportamento del meteo e previsioni per l’inverno 2024-2025
Questo nuovo indice di comportamento del meteo, attualmente in fase di studio, suggerisce un inverno caratterizzato da ondate di gelo di notevole rilevanza, che potrebbero raggiungere anche l’Italia. Tuttavia, è importante sottolineare che le previsioni meteo non sono mai precise e che gli indici di comportamento del meteo, utilizzati per le previsioni, sono basati su modelli matematici che presentano margini di errore non quantificabili.
Il cambiamento climatico ha un forte impatto sugli indici di comportamento del meteo, creando un vero e proprio sconvolgimento nel campo delle previsioni meteo e alterando l’efficacia delle proiezioni più affidabili.
Novembre 2024: l’inizio dell’inverno
Secondo le previsioni meteo, novembre 2024 segnerà l’inizio dell’inverno 2024-2025 in Europa e in Italia. Si prevede una stagione incerta, con la formazione di aree di alta pressione verso le Isole Britanniche, che potrebbero ostacolare le perturbazioni oceaniche. Tuttavia, la presenza di un’area di alta pressione sulle Isole Britanniche potrebbe favorire l’afflusso di aria gelida verso sud, raggiungendo l’Italia.
Si prevede inoltre un’irruzione di aria fredda accompagnata da una profonda area di bassa pressione, che potrebbe portare maltempo acuto in coincidenza con il periodo di Ognissanti. Tuttavia, non possiamo basare una previsione invernale su ciò che accadrà in pochi giorni a metà autunno. Per avere un quadro più completo, dobbiamo osservare gli indici di comportamento del meteo, che, pur mutevoli, ci forniscono indicazioni su come potrebbe evolvere il meteo durante il prossimo inverno.
Un inverno più freddo: cosa ci aspetta?
Secondo le previsioni meteo, l’inverno 2024-2025 sarà più freddo rispetto al precedente, più variabile e più soggetto a irruzioni di aria fredda. Non sappiamo se queste irruzioni provengano dalla Russia, ma la possibilità che ciò accada è significativamente più alta rispetto agli altri anni. Secondo alcune stime, potremmo avere un inverno che sconvolgerà quanto accaduto nelle ultime sette stagioni invernali dell’ultimo quindicennio.
Queste non sono semplici parole, ma osservazioni meticolose degli indici di comportamento del meteo, che continueremo a monitorare. Tuttavia, queste non sono previsioni meteo, ma linee di comportamento del meteo, che a livello locale possono essere fortemente influenzate da anomalie della circolazione atmosferica in una macroregione. Ad esempio, nel Mediterraneo potrebbe instaurarsi un’area di alta pressione nordafricana per un lungo periodo, portandoci un inverno mite, quasi primaverile. Questo sarebbe un caso di meteo estremo, e al momento non possiamo escluderlo. Tuttavia, le probabilità di avere una tale configurazione sono molto più basse rispetto agli ultimi 15 anni.
Precipitazioni e ondate di freddo: un mix potenzialmente pericoloso
Un altro elemento da non trascurare sono le precipitazioni, previste più intense rispetto alla media. Queste, in concomitanza con ondate di freddo, potrebbero causare tormente di neve molto intense.
Cambiamento climatico e meteo estremo: cosa ci insegna il passato?
Quando si parla di cambiamento climatico, è importante guardare anche al passato. Dal 1960 ad oggi, il meteo italiano si è riscaldato di almeno 2 °C. Sebbene questo possa sembrare un valore enorme, e lo è, durante le irruzioni di aria fredda, questo valore può essere neutralizzato. Le irruzioni fredde possono infatti verificarsi generando effetti simili a quelli del gennaio 1985. Non stiamo dicendo che avremo una replica, ma ci sono le potenzialità affinché fenomeni simili si verifichino.
Studi pubblicati su riviste specializzate hanno analizzato ondate di gelo che hanno colpito gli Stati Uniti. In particolare, il Texas, un territorio non abituato a temperature rigide, ha visto il gelo raggiungere persino la Florida settentrionale, causando gravi danni e la morte di numerosi animali. Questo è meteo estremo, un fenomeno simile al nostro gennaio 1985.
Gli scienziati hanno osservato fenomeni simili anche nel nostro emisfero, così come in quello meridionale: ondate di gelo acutissime, con temperature bassissime e tempeste di neve. Tuttavia, in pochi giorni si sono verificate condizioni completamente opposte, con ondate di calore. In alcuni casi, le ondate di gelo sono state precedute da onde di calore. Questo è meteo estremo.
Il meteo del passato: cosa ci insegna?
Sono trascorsi 12 anni dal 2012, quando, nei primi giorni di febbraio, si ebbe una fortissima ondata di gelo in Italia, con nevicate diffuse, persino a Roma. All’epoca quell’evento atmosferico fu estremamente rilevante, per alcune regioni persino peggiore rispetto a quello del gennaio 1985. A scatenarlo fu il Buran. Al termine di quell’ondata di gelo, le temperature salirono rapidamente, portandosi sensibilmente sopra la media. Anche il gennaio 2012 fu mite, dimostrando che le condizioni di meteo mite non escludono ondate di gelo. E questo è confermato dalla scienza.