Le probabilità di nevicate in pianura durante la stagione invernale di quest’anno sono aumentate a causa di modifiche nei modelli meteorologici che sono state rilevate fin dalla conclusione di settembre. Tra i principali fattori vi è un vortice polare debole, che favorisce condizioni atmosferiche statiche e intensi scambi di masse d’aria. Questo potrebbe determinare periodi di meteo mite alternati a fasi di freddo più intenso, a differenza di inverni precedenti dove il freddo era meno pronunciato.
Un elemento rilevante è la creazione di un “cuscinetto d’aria fredda”, che si verifica principalmente nel settore centro-occidentale del Nord Italia. In quest’area, caratterizzata da ventilazione limitata, l’aria fredda può rimanere per lunghi periodi grazie alla protezione delle montagne circostanti. Questo crea le condizioni ideali per le nevicate, in particolare nella Val Padana. Quando masse d’aria calda scorrono sopra lo strato freddo, possono generarsi precipitazioni nevose anche a bassa quota. Tale situazione è diversa nel settore centro-orientale del nord, dove le nevicate dipendono più dalle irruzioni di aria fredda provenienti dai Balcani, che tendono a essere più brevi.
Nella città di Bologna, ad esempio, la neve arriva soprattutto con aria fredda proveniente da est. Quando l’aria fredda incontra l’Appennino, si creano forti precipitazioni che, se le temperature scendono attorno agli 0°C, risultano nevose. La situazione è differente lungo tutta la fascia appenninica, dove l’aria fredda non viene trattenuta dalle montagne, e le nevicate si verificano solo con irruzioni di aria fredda intense, evento raro negli ultimi anni, caratterizzati da inverni secchi.
In Italia, le nevicate seguono dinamiche complesse. Nel Nord Italia, possono derivare sia da aria fredda balcanica che da depressioni mediterranee formate in arrivo dalla Valle del Rodano. In queste condizioni, la neve può cadere anche su città come Firenze, Roma, o persino Napoli. In casi estremi, si può verificare anche a Palermo, sebbene sia un fenomeno molto raro. La Sardegna sperimenta nevicate più frequentemente di quanto si possa immaginare, specialmente lungo le coste orientali e persino in pianura, quando giungono masse d’aria fredda dalla Valle del Rodano.
Anche la Sicilia non è immune alle nevicate, specialmente nelle aree montuose. Le irruzioni di aria fredda possono portare neve a bassa quota, anche se città come Catania raramente vedono neve, salvo eccezioni come accaduto recentemente sullo Stretto di Messina. In Liguria, la neve arriva con venti di nord-est e correnti di sud-ovest, portando nevicate persino a Genova e Savona.
In altre regioni come la Puglia, grandi nevicate sono possibili su aree come la Murgia e il Gargano, come avvenuto nel Salento durante l’inverno del 2017, evento che ha sorpreso molti, abituati a considerare la zona solo per il turismo estivo. Anche la Costa Smeralda in Sardegna può vedere neve in situazioni particolari.
Negli ultimi anni, le nevicate in pianura sono diventate sempre più rare e difficili da prevedere, specialmente in Pianura Padana, dove spesso si è al limite tra neve e pioggia. Le previsioni meteo oggi si basano su modelli matematici e sulla conoscenza della climatologia, ma l’impatto del cambiamento climatico introduce una notevole incertezza.
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