Il meteo divide l’Europa in due
Un imponente e vasto campo di alta pressione si è radicato sull’Europa centro-occidentale, creando una netta divisione meteorologica nel continente. Questo fenomeno ha permesso l’avanzamento dell’alta pressione fino alle latitudini subpolari, a nord della Gran Bretagna, favorendo la discesa di masse d’aria polare sull’Est Europa e sulla Scandinavia. Queste regioni stanno sperimentando condizioni meteorologiche diametralmente opposte rispetto all’area occidentale.
Stabilità a ovest, freddo a est
Nell’Europa occidentale, il meteo è stabile quasi ovunque e le temperature sono superiori alla media stagionale. Al contrario, nell’Est Europa, in particolare tra la Russia europea, la Scandinavia e i Paesi Baltici, si registrano temperature estremamente più basse e nevicate a quote molto basse, persino in pianura. Per quanto riguarda l’Europa centro-occidentale, le uniche note di maltempo si riscontrano in Spagna, dove un ciclone tra Portogallo e Bassa Spagna continua a generare piogge e locali nubifragi dopo le alluvioni dei giorni scorsi. Fortunatamente, questa perturbazione si sta esaurendo, e nei prossimi giorni l’alta pressione tornerà a prevalere anche sulla Penisola Iberica.
Le possibili ripercussioni dell’aria fredda a est
L’accumulo di aria fredda sull’Europa orientale e sulla Scandinavia potrebbe influenzare l’andamento della stagione autunnale. In questo periodo dell’anno, si sviluppa spesso un vero e proprio serbatoio di aria gelida sull’Est Europa, capace a lungo termine di modificare l’assetto barico generale sul continente. L’arrivo delle correnti polari sull’Est Europa e sulla Scandinavia potrebbe dunque avere ripercussioni sia sul finale dell’autunno che sull’avvio dell’inverno meteorologico nel mese di dicembre.
Le possibili conseguenze sul Mediterraneo
Ma cosa potrebbe accadere nel dettaglio? Le temperature bassissime che giorno dopo giorno raggiungono l’Europa orientale potrebbero portare a un ulteriore indebolimento del vortice polare, e alla conseguente espansione delle alte pressioni sull’Europa occidentale. In questo modo, le correnti fredde provenienti dall’Est potrebbero, in movimento retrogrado, raggiungere anche il Mediterraneo. Questa possibilità potrebbe concretizzarsi a inizio seconda decade di novembre, quando un nucleo di aria fresca proveniente da est potrebbe impattare sul Mediterraneo, causando non solo un calo delle temperature ma anche una nuova ondata di maltempo, soprattutto all’estremo Sud.
Il meteo divide l’Europa in due
Un imponente e vasto campo di alta pressione si è radicato sull’Europa centro-occidentale, creando una netta divisione meteorologica nel continente. Questo fenomeno ha permesso l’avanzamento dell’alta pressione fino alle latitudini subpolari, a nord della Gran Bretagna, favorendo la discesa di masse d’aria polare sull’Est Europa e sulla Scandinavia. Queste regioni stanno sperimentando condizioni meteorologiche diametralmente opposte rispetto all’area occidentale.
Stabilità a ovest, freddo a est
Nell’Europa occidentale, il meteo è stabile quasi ovunque e le temperature sono superiori alla media stagionale. Al contrario, nell’Est Europa, in particolare tra la Russia europea, la Scandinavia e i Paesi Baltici, si registrano temperature estremamente più basse e nevicate a quote molto basse, persino in pianura. Per quanto riguarda l’Europa centro-occidentale, le uniche note di maltempo si riscontrano in Spagna, dove un ciclone tra Portogallo e Bassa Spagna continua a generare piogge e locali nubifragi dopo le alluvioni dei giorni scorsi. Fortunatamente, questa perturbazione si sta esaurendo, e nei prossimi giorni l’alta pressione tornerà a prevalere anche sulla Penisola Iberica.
Le possibili ripercussioni dell’aria fredda a est
L’accumulo di aria fredda sull’Europa orientale e sulla Scandinavia potrebbe influenzare l’andamento della stagione autunnale. In questo periodo dell’anno, si sviluppa spesso un vero e proprio serbatoio di aria gelida sull’Est Europa, capace a lungo termine di modificare l’assetto barico generale sul continente. L’arrivo delle correnti polari sull’Est Europa e sulla Scandinavia potrebbe dunque avere ripercussioni sia sul finale dell’autunno che sull’avvio dell’inverno meteorologico nel mese di dicembre.
Le possibili conseguenze sul Mediterraneo
Ma cosa potrebbe accadere nel dettaglio? Le temperature bassissime che giorno dopo giorno raggiungono l’Europa orientale potrebbero portare a un ulteriore indebolimento del vortice polare, e alla conseguente espansione delle alte pressioni sull’Europa occidentale. In questo modo, le correnti fredde provenienti dall’Est potrebbero, in movimento retrogrado, raggiungere anche il Mediterraneo. Questa possibilità potrebbe concretizzarsi a inizio seconda decade di novembre, quando un nucleo di aria fresca proveniente da est potrebbe impattare sul Mediterraneo, causando non solo un calo delle temperature ma anche una nuova ondata di maltempo, soprattutto all’estremo Sud.
Il meteo divide l’Europa in due
Un imponente e vasto campo di alta pressione si è radicato sull’Europa centro-occidentale, creando una netta divisione meteorologica nel continente. Questo fenomeno ha permesso l’avanzamento dell’alta pressione fino alle latitudini subpolari, a nord della Gran Bretagna, favorendo la discesa di masse d’aria polare sull’Est Europa e sulla Scandinavia. Queste regioni stanno sperimentando condizioni meteorologiche diametralmente opposte rispetto all’area occidentale.
Stabilità a ovest, freddo a est
Nell’Europa occidentale, il meteo è stabile quasi ovunque e le temperature sono superiori alla media stagionale. Al contrario, nell’Est Europa, in particolare tra la Russia europea, la Scandinavia e i Paesi Baltici, si registrano temperature estremamente più basse e nevicate a quote molto basse, persino in pianura. Per quanto riguarda l’Europa centro-occidentale, le uniche note di maltempo si riscontrano in Spagna, dove un ciclone tra Portogallo e Bassa Spagna continua a generare piogge e locali nubifragi dopo le alluvioni dei giorni scorsi. Fortunatamente, questa perturbazione si sta esaurendo, e nei prossimi giorni l’alta pressione tornerà a prevalere anche sulla Penisola Iberica.
Le possibili ripercussioni dell’aria fredda a est
L’accumulo di aria fredda sull’Europa orientale e sulla Scandinavia potrebbe influenzare l’andamento della stagione autunnale. In questo periodo dell’anno, si sviluppa spesso un vero e proprio serbatoio di aria gelida sull’Est Europa, capace a lungo termine di modificare l’assetto barico generale sul continente. L’arrivo delle correnti polari sull’Est Europa e sulla Scandinavia potrebbe dunque avere ripercussioni sia sul finale dell’autunno che sull’avvio dell’inverno meteorologico nel mese di dicembre.
Le possibili conseguenze sul Mediterraneo
Ma cosa potrebbe accadere nel dettaglio? Le temperature bassissime che giorno dopo giorno raggiungono l’Europa orientale potrebbero portare a un ulteriore indebolimento del vortice polare, e alla conseguente espansione delle alte pressioni sull’Europa occidentale. In questo modo, le correnti fredde provenienti dall’Est potrebbero, in movimento retrogrado, raggiungere anche il Mediterraneo. Questa possibilità potrebbe concretizzarsi a inizio seconda decade di novembre, quando un nucleo di aria fresca proveniente da est potrebbe impattare sul Mediterraneo, causando non solo un calo delle temperature ma anche una nuova ondata di maltempo, soprattutto all’estremo Sud.
Il meteo divide l’Europa in due
Un imponente e vasto campo di alta pressione si è radicato sull’Europa centro-occidentale, creando una netta divisione meteorologica nel continente. Questo fenomeno ha permesso l’avanzamento dell’alta pressione fino alle latitudini subpolari, a nord della Gran Bretagna, favorendo la discesa di masse d’aria polare sull’Est Europa e sulla Scandinavia. Queste regioni stanno sperimentando condizioni meteorologiche diametralmente opposte rispetto all’area occidentale.
Stabilità a ovest, freddo a est
Nell’Europa occidentale, il meteo è stabile quasi ovunque e le temperature sono superiori alla media stagionale. Al contrario, nell’Est Europa, in particolare tra la Russia europea, la Scandinavia e i Paesi Baltici, si registrano temperature estremamente più basse e nevicate a quote molto basse, persino in pianura. Per quanto riguarda l’Europa centro-occidentale, le uniche note di maltempo si riscontrano in Spagna, dove un ciclone tra Portogallo e Bassa Spagna continua a generare piogge e locali nubifragi dopo le alluvioni dei giorni scorsi. Fortunatamente, questa perturbazione si sta esaurendo, e nei prossimi giorni l’alta pressione tornerà a prevalere anche sulla Penisola Iberica.
Le possibili ripercussioni dell’aria fredda a est
L’accumulo di aria fredda sull’Europa orientale e sulla Scandinavia potrebbe influenzare l’andamento della stagione autunnale. In questo periodo dell’anno, si sviluppa spesso un vero e proprio serbatoio di aria gelida sull’Est Europa, capace a lungo termine di modificare l’assetto barico generale sul continente. L’arrivo delle correnti polari sull’Est Europa e sulla Scandinavia potrebbe dunque avere ripercussioni sia sul finale dell’autunno che sull’avvio dell’inverno meteorologico nel mese di dicembre.
Le possibili conseguenze sul Mediterraneo
Ma cosa potrebbe accadere nel dettaglio? Le temperature bassissime che giorno dopo giorno raggiungono l’Europa orientale potrebbero portare a un ulteriore indebolimento del vortice polare, e alla conseguente espansione delle alte pressioni sull’Europa occidentale. In questo modo, le correnti fredde provenienti dall’Est potrebbero, in movimento retrogrado, raggiungere anche il Mediterraneo. Questa possibilità potrebbe concretizzarsi a inizio seconda decade di novembre, quando un nucleo di aria fresca proveniente da est potrebbe impattare sul Mediterraneo, causando non solo un calo delle temperature ma anche una nuova ondata di maltempo, soprattutto all’estremo Sud.
Il meteo divide l’Europa in due
Un imponente e vasto campo di alta pressione si è radicato sull’Europa centro-occidentale, creando una netta divisione meteorologica nel continente. Questo fenomeno ha permesso l’avanzamento dell’alta pressione fino alle latitudini subpolari, a nord della Gran Bretagna, favorendo la discesa di masse d’aria polare sull’Est Europa e sulla Scandinavia. Queste regioni stanno sperimentando condizioni meteorologiche diametralmente opposte rispetto all’area occidentale.
Stabilità a ovest, freddo a est
Nell’Europa occidentale, il meteo è stabile quasi ovunque e le temperature sono superiori alla media stagionale. Al contrario, nell’Est Europa, in particolare tra la Russia europea, la Scandinavia e i Paesi Baltici, si registrano temperature estremamente più basse e nevicate a quote molto basse, persino in pianura. Per quanto riguarda l’Europa centro-occidentale, le uniche note di maltempo si riscontrano in Spagna, dove un ciclone tra Portogallo e Bassa Spagna continua a generare piogge e locali nubifragi dopo le alluvioni dei giorni scorsi. Fortunatamente, questa perturbazione si sta esaurendo, e nei prossimi giorni l’alta pressione tornerà a prevalere anche sulla Penisola Iberica.
Le possibili ripercussioni dell’aria fredda a est
L’accumulo di aria fredda sull’Europa orientale e sulla Scandinavia potrebbe influenzare l’andamento della stagione autunnale. In questo periodo dell’anno, si sviluppa spesso un vero e proprio serbatoio di aria gelida sull’Est Europa, capace a lungo termine di modificare l’assetto barico generale sul continente. L’arrivo delle correnti polari sull’Est Europa e sulla Scandinavia potrebbe dunque avere ripercussioni sia sul finale dell’autunno che sull’avvio dell’inverno meteorologico nel mese di dicembre.
Le possibili conseguenze sul Mediterraneo
Ma cosa potrebbe accadere nel dettaglio? Le temperature bassissime che giorno dopo giorno raggiungono l’Europa orientale potrebbero portare a un ulteriore indebolimento del vortice polare, e alla conseguente espansione delle alte pressioni sull’Europa occidentale. In questo modo, le correnti fredde provenienti dall’Est potrebbero, in movimento retrogrado, raggiungere anche il Mediterraneo. Questa possibilità potrebbe concretizzarsi a inizio seconda decade di novembre, quando un nucleo di aria fresca proveniente da est potrebbe impattare sul Mediterraneo, causando non solo un calo delle temperature ma anche una nuova ondata di maltempo, soprattutto all’estremo Sud.
Il meteo divide l’Europa in due
Un imponente e vasto campo di alta pressione si è radicato sull’Europa centro-occidentale, creando una netta divisione meteorologica nel continente. Questo fenomeno ha permesso l’avanzamento dell’alta pressione fino alle latitudini subpolari, a nord della Gran Bretagna, favorendo la discesa di masse d’aria polare sull’Est Europa e sulla Scandinavia. Queste regioni stanno sperimentando condizioni meteorologiche diametralmente opposte rispetto all’area occidentale.
Stabilità a ovest, freddo a est
Nell’Europa occidentale, il meteo è stabile quasi ovunque e le temperature sono superiori alla media stagionale. Al contrario, nell’Est Europa, in particolare tra la Russia europea, la Scandinavia e i Paesi Baltici, si registrano temperature estremamente più basse e nevicate a quote molto basse, persino in pianura. Per quanto riguarda l’Europa centro-occidentale, le uniche note di maltempo si riscontrano in Spagna, dove un ciclone tra Portogallo e Bassa Spagna continua a generare piogge e locali nubifragi dopo le alluvioni dei giorni scorsi. Fortunatamente, questa perturbazione si sta esaurendo, e nei prossimi giorni l’alta pressione tornerà a prevalere anche sulla Penisola Iberica.
Le possibili ripercussioni dell’aria fredda a est
L’accumulo di aria fredda sull’Europa orientale e sulla Scandinavia potrebbe influenzare l’andamento della stagione autunnale. In questo periodo dell’anno, si sviluppa spesso un vero e proprio serbatoio di aria gelida sull’Est Europa, capace a lungo termine di modificare l’assetto barico generale sul continente. L’arrivo delle correnti polari sull’Est Europa e sulla Scandinavia potrebbe dunque avere ripercussioni sia sul finale dell’autunno che sull’avvio dell’inverno meteorologico nel mese di dicembre.
Le possibili conseguenze sul Mediterraneo
Ma cosa potrebbe accadere nel dettaglio? Le temperature bassissime che giorno dopo giorno raggiungono l’Europa orientale potrebbero portare a un ulteriore indebolimento del vortice polare, e alla conseguente espansione delle alte pressioni sull’Europa occidentale. In questo modo, le correnti fredde provenienti dall’Est potrebbero, in movimento retrogrado, raggiungere anche il Mediterraneo. Questa possibilità potrebbe concretizzarsi a inizio seconda decade di novembre, quando un nucleo di aria fresca proveniente da est potrebbe impattare sul Mediterraneo, causando non solo un calo delle temperature ma anche una nuova ondata di maltempo, soprattutto all’estremo Sud.
Il meteo divide l’Europa in due
Un imponente e vasto campo di alta pressione si è radicato sull’Europa centro-occidentale, creando una netta divisione meteorologica nel continente. Questo fenomeno ha permesso l’avanzamento dell’alta pressione fino alle latitudini subpolari, a nord della Gran Bretagna, favorendo la discesa di masse d’aria polare sull’Est Europa e sulla Scandinavia. Queste regioni stanno sperimentando condizioni meteorologiche diametralmente opposte rispetto all’area occidentale.
Stabilità a ovest, freddo a est
Nell’Europa occidentale, il meteo è stabile quasi ovunque e le temperature sono superiori alla media stagionale. Al contrario, nell’Est Europa, in particolare tra la Russia europea, la Scandinavia e i Paesi Baltici, si registrano temperature estremamente più basse e nevicate a quote molto basse, persino in pianura. Per quanto riguarda l’Europa centro-occidentale, le uniche note di maltempo si riscontrano in Spagna, dove un ciclone tra Portogallo e Bassa Spagna continua a generare piogge e locali nubifragi dopo le alluvioni dei giorni scorsi. Fortunatamente, questa perturbazione si sta esaurendo, e nei prossimi giorni l’alta pressione tornerà a prevalere anche sulla Penisola Iberica.
Le possibili ripercussioni dell’aria fredda a est
L’accumulo di aria fredda sull’Europa orientale e sulla Scandinavia potrebbe influenzare l’andamento della stagione autunnale. In questo periodo dell’anno, si sviluppa spesso un vero e proprio serbatoio di aria gelida sull’Est Europa, capace a lungo termine di modificare l’assetto barico generale sul continente. L’arrivo delle correnti polari sull’Est Europa e sulla Scandinavia potrebbe dunque avere ripercussioni sia sul finale dell’autunno che sull’avvio dell’inverno meteorologico nel mese di dicembre.
Le possibili conseguenze sul Mediterraneo
Ma cosa potrebbe accadere nel dettaglio? Le temperature bassissime che giorno dopo giorno raggiungono l’Europa orientale potrebbero portare a un ulteriore indebolimento del vortice polare, e alla conseguente espansione delle alte pressioni sull’Europa occidentale. In questo modo, le correnti fredde provenienti dall’Est potrebbero, in movimento retrogrado, raggiungere anche il Mediterraneo. Questa possibilità potrebbe concretizzarsi a inizio seconda decade di novembre, quando un nucleo di aria fresca proveniente da est potrebbe impattare sul Mediterraneo, causando non solo un calo delle temperature ma anche una nuova ondata di maltempo, soprattutto all’estremo Sud.
Il meteo divide l’Europa in due
Un imponente e vasto campo di alta pressione si è radicato sull’Europa centro-occidentale, creando una netta divisione meteorologica nel continente. Questo fenomeno ha permesso l’avanzamento dell’alta pressione fino alle latitudini subpolari, a nord della Gran Bretagna, favorendo la discesa di masse d’aria polare sull’Est Europa e sulla Scandinavia. Queste regioni stanno sperimentando condizioni meteorologiche diametralmente opposte rispetto all’area occidentale.
Stabilità a ovest, freddo a est
Nell’Europa occidentale, il meteo è stabile quasi ovunque e le temperature sono superiori alla media stagionale. Al contrario, nell’Est Europa, in particolare tra la Russia europea, la Scandinavia e i Paesi Baltici, si registrano temperature estremamente più basse e nevicate a quote molto basse, persino in pianura. Per quanto riguarda l’Europa centro-occidentale, le uniche note di maltempo si riscontrano in Spagna, dove un ciclone tra Portogallo e Bassa Spagna continua a generare piogge e locali nubifragi dopo le alluvioni dei giorni scorsi. Fortunatamente, questa perturbazione si sta esaurendo, e nei prossimi giorni l’alta pressione tornerà a prevalere anche sulla Penisola Iberica.
Le possibili ripercussioni dell’aria fredda a est
L’accumulo di aria fredda sull’Europa orientale e sulla Scandinavia potrebbe influenzare l’andamento della stagione autunnale. In questo periodo dell’anno, si sviluppa spesso un vero e proprio serbatoio di aria gelida sull’Est Europa, capace a lungo termine di modificare l’assetto barico generale sul continente. L’arrivo delle correnti polari sull’Est Europa e sulla Scandinavia potrebbe dunque avere ripercussioni sia sul finale dell’autunno che sull’avvio dell’inverno meteorologico nel mese di dicembre.
Le possibili conseguenze sul Mediterraneo
Ma cosa potrebbe accadere nel dettaglio? Le temperature bassissime che giorno dopo giorno raggiungono l’Europa orientale potrebbero portare a un ulteriore indebolimento del vortice polare, e alla conseguente espansione delle alte pressioni sull’Europa occidentale. In questo modo, le correnti fredde provenienti dall’Est potrebbero, in movimento retrogrado, raggiungere anche il Mediterraneo. Questa possibilità potrebbe concretizzarsi a inizio seconda decade di novembre, quando un nucleo di aria fresca proveniente da est potrebbe impattare sul Mediterraneo, causando non solo un calo delle temperature ma anche una nuova ondata di maltempo, soprattutto all’estremo Sud.
Il meteo divide l’Europa in due
Un imponente e vasto campo di alta pressione si è radicato sull’Europa centro-occidentale, creando una netta divisione meteorologica nel continente. Questo fenomeno ha permesso l’avanzamento dell’alta pressione fino alle latitudini subpolari, a nord della Gran Bretagna, favorendo la discesa di masse d’aria polare sull’Est Europa e sulla Scandinavia. Queste regioni stanno sperimentando condizioni meteorologiche diametralmente opposte rispetto all’area occidentale.
Stabilità a ovest, freddo a est
Nell’Europa occidentale, il meteo è stabile quasi ovunque e le temperature sono superiori alla media stagionale. Al contrario, nell’Est Europa, in particolare tra la Russia europea, la Scandinavia e i Paesi Baltici, si registrano temperature estremamente più basse e nevicate a quote molto basse, persino in pianura. Per quanto riguarda l’Europa centro-occidentale, le uniche note di maltempo si riscontrano in Spagna, dove un ciclone tra Portogallo e Bassa Spagna continua a generare piogge e locali nubifragi dopo le alluvioni dei giorni scorsi. Fortunatamente, questa perturbazione si sta esaurendo, e nei prossimi giorni l’alta pressione tornerà a prevalere anche sulla Penisola Iberica.
Le possibili ripercussioni dell’aria fredda a est
L’accumulo di aria fredda sull’Europa orientale e sulla Scandinavia potrebbe influenzare l’andamento della stagione autunnale. In questo periodo dell’anno, si sviluppa spesso un vero e proprio serbatoio di aria gelida sull’Est Europa, capace a lungo termine di modificare l’assetto barico generale sul continente. L’arrivo delle correnti polari sull’Est Europa e sulla Scandinavia potrebbe dunque avere ripercussioni sia sul finale dell’autunno che sull’avvio dell’inverno meteorologico nel mese di dicembre.
Le possibili conseguenze sul Mediterraneo
Ma cosa potrebbe accadere nel dettaglio? Le temperature bassissime che giorno dopo giorno raggiungono l’Europa orientale potrebbero portare a un ulteriore indebolimento del vortice polare, e alla conseguente espansione delle alte pressioni sull’Europa occidentale. In questo modo, le correnti fredde provenienti dall’Est potrebbero, in movimento retrogrado, raggiungere anche il Mediterraneo. Questa possibilità potrebbe concretizzarsi a inizio seconda decade di novembre, quando un nucleo di aria fresca proveniente da est potrebbe impattare sul Mediterraneo, causando non solo un calo delle temperature ma anche una nuova ondata di maltempo, soprattutto all’estremo Sud.
Il meteo divide l’Europa in due
Un imponente e vasto campo di alta pressione si è radicato sull’Europa centro-occidentale, creando una netta divisione meteorologica nel continente. Questo fenomeno ha permesso l’avanzamento dell’alta pressione fino alle latitudini subpolari, a nord della Gran Bretagna, favorendo la discesa di masse d’aria polare sull’Est Europa e sulla Scandinavia. Queste regioni stanno sperimentando condizioni meteorologiche diametralmente opposte rispetto all’area occidentale.
Stabilità a ovest, freddo a est
Nell’Europa occidentale, il meteo è stabile quasi ovunque e le temperature sono superiori alla media stagionale. Al contrario, nell’Est Europa, in particolare tra la Russia europea, la Scandinavia e i Paesi Baltici, si registrano temperature estremamente più basse e nevicate a quote molto basse, persino in pianura. Per quanto riguarda l’Europa centro-occidentale, le uniche note di maltempo si riscontrano in Spagna, dove un ciclone tra Portogallo e Bassa Spagna continua a generare piogge e locali nubifragi dopo le alluvioni dei giorni scorsi. Fortunatamente, questa perturbazione si sta esaurendo, e nei prossimi giorni l’alta pressione tornerà a prevalere anche sulla Penisola Iberica.
Le possibili ripercussioni dell’aria fredda a est
L’accumulo di aria fredda sull’Europa orientale e sulla Scandinavia potrebbe influenzare l’andamento della stagione autunnale. In questo periodo dell’anno, si sviluppa spesso un vero e proprio serbatoio di aria gelida sull’Est Europa, capace a lungo termine di modificare l’assetto barico generale sul continente. L’arrivo delle correnti polari sull’Est Europa e sulla Scandinavia potrebbe dunque avere ripercussioni sia sul finale dell’autunno che sull’avvio dell’inverno meteorologico nel mese di dicembre.
Le possibili conseguenze sul Mediterraneo
Ma cosa potrebbe accadere nel dettaglio? Le temperature bassissime che giorno dopo giorno raggiungono l’Europa orientale potrebbero portare a un ulteriore indebolimento del vortice polare, e alla conseguente espansione delle alte pressioni sull’Europa occidentale. In questo modo, le correnti fredde provenienti dall’Est potrebbero, in movimento retrogrado, raggiungere anche il Mediterraneo. Questa possibilità potrebbe concretizzarsi a inizio seconda decade di novembre, quando un nucleo di aria fresca proveniente da est potrebbe impattare sul Mediterraneo, causando non solo un calo delle temperature ma anche una nuova ondata di maltempo, soprattutto all’estremo Sud.
Il meteo divide l’Europa in due
Un imponente e vasto campo di alta pressione si è radicato sull’Europa centro-occidentale, creando una netta divisione meteorologica nel continente. Questo fenomeno ha permesso l’avanzamento dell’alta pressione fino alle latitudini subpolari, a nord della Gran Bretagna, favorendo la discesa di masse d’aria polare sull’Est Europa e sulla Scandinavia. Queste regioni stanno sperimentando condizioni meteorologiche diametralmente opposte rispetto all’area occidentale.
Stabilità a ovest, freddo a est
Nell’Europa occidentale, il meteo è stabile quasi ovunque e le temperature sono superiori alla media stagionale. Al contrario, nell’Est Europa, in particolare tra la Russia europea, la Scandinavia e i Paesi Baltici, si registrano temperature estremamente più basse e nevicate a quote molto basse, persino in pianura. Per quanto riguarda l’Europa centro-occidentale, le uniche note di maltempo si riscontrano in Spagna, dove un ciclone tra Portogallo e Bassa Spagna continua a generare piogge e locali nubifragi dopo le alluvioni dei giorni scorsi. Fortunatamente, questa perturbazione si sta esaurendo, e nei prossimi giorni l’alta pressione tornerà a prevalere anche sulla Penisola Iberica.
Le possibili ripercussioni dell’aria fredda a est
L’accumulo di aria fredda sull’Europa orientale e sulla Scandinavia potrebbe influenzare l’andamento della stagione autunnale. In questo periodo dell’anno, si sviluppa spesso un vero e proprio serbatoio di aria gelida sull’Est Europa, capace a lungo termine di modificare l’assetto barico generale sul continente. L’arrivo delle correnti polari sull’Est Europa e sulla Scandinavia potrebbe dunque avere ripercussioni sia sul finale dell’autunno che sull’avvio dell’inverno meteorologico nel mese di dicembre.
Le possibili conseguenze sul Mediterraneo
Ma cosa potrebbe accadere nel dettaglio? Le temperature bassissime che giorno dopo giorno raggiungono l’Europa orientale potrebbero portare a un ulteriore indebolimento del vortice polare, e alla conseguente espansione delle alte pressioni sull’Europa occidentale. In questo modo, le correnti fredde provenienti dall’Est potrebbero, in movimento retrogrado, raggiungere anche il Mediterraneo. Questa possibilità potrebbe concretizzarsi a inizio seconda decade di novembre, quando un nucleo di aria fresca proveniente da est potrebbe impattare sul Mediterraneo, causando non solo un calo delle temperature ma anche una nuova ondata di maltempo, soprattutto all’estremo Sud.
Il meteo divide l’Europa in due
Un imponente e vasto campo di alta pressione si è radicato sull’Europa centro-occidentale, creando una netta divisione meteorologica nel continente. Questo fenomeno ha permesso l’avanzamento dell’alta pressione fino alle latitudini subpolari, a nord della Gran Bretagna, favorendo la discesa di masse d’aria polare sull’Est Europa e sulla Scandinavia. Queste regioni stanno sperimentando condizioni meteorologiche diametralmente opposte rispetto all’area occidentale.
Stabilità a ovest, freddo a est
Nell’Europa occidentale, il meteo è stabile quasi ovunque e le temperature sono superiori alla media stagionale. Al contrario, nell’Est Europa, in particolare tra la Russia europea, la Scandinavia e i Paesi Baltici, si registrano temperature estremamente più basse e nevicate a quote molto basse, persino in pianura. Per quanto riguarda l’Europa centro-occidentale, le uniche note di maltempo si riscontrano in Spagna, dove un ciclone tra Portogallo e Bassa Spagna continua a generare piogge e locali nubifragi dopo le alluvioni dei giorni scorsi. Fortunatamente, questa perturbazione si sta esaurendo, e nei prossimi giorni l’alta pressione tornerà a prevalere anche sulla Penisola Iberica.
Le possibili ripercussioni dell’aria fredda a est
L’accumulo di aria fredda sull’Europa orientale e sulla Scandinavia potrebbe influenzare l’andamento della stagione autunnale. In questo periodo dell’anno, si sviluppa spesso un vero e proprio serbatoio di aria gelida sull’Est Europa, capace a lungo termine di modificare l’assetto barico generale sul continente. L’arrivo delle correnti polari sull’Est Europa e sulla Scandinavia potrebbe dunque avere ripercussioni sia sul finale dell’autunno che sull’avvio dell’inverno meteorologico nel mese di dicembre.
Le possibili conseguenze sul Mediterraneo
Ma cosa potrebbe accadere nel dettaglio? Le temperature bassissime che giorno dopo giorno raggiungono l’Europa orientale potrebbero portare a un ulteriore indebolimento del vortice polare, e alla conseguente espansione delle alte pressioni sull’Europa occidentale. In questo modo, le correnti fredde provenienti dall’Est potrebbero, in movimento retrogrado, raggiungere anche il Mediterraneo. Questa possibilità potrebbe concretizzarsi a inizio seconda decade di novembre, quando un nucleo di aria fresca proveniente da est potrebbe impattare sul Mediterraneo, causando non solo un calo delle temperature ma anche una nuova ondata di maltempo, soprattutto all’estremo Sud.
Il meteo divide l’Europa in due
Un imponente e vasto campo di alta pressione si è radicato sull’Europa centro-occidentale, creando una netta divisione meteorologica nel continente. Questo fenomeno ha permesso l’avanzamento dell’alta pressione fino alle latitudini subpolari, a nord della Gran Bretagna, favorendo la discesa di masse d’aria polare sull’Est Europa e sulla Scandinavia. Queste regioni stanno sperimentando condizioni meteorologiche diametralmente opposte rispetto all’area occidentale.
Stabilità a ovest, freddo a est
Nell’Europa occidentale, il meteo è stabile quasi ovunque e le temperature sono superiori alla media stagionale. Al contrario, nell’Est Europa, in particolare tra la Russia europea, la Scandinavia e i Paesi Baltici, si registrano temperature estremamente più basse e nevicate a quote molto basse, persino in pianura. Per quanto riguarda l’Europa centro-occidentale, le uniche note di maltempo si riscontrano in Spagna, dove un ciclone tra Portogallo e Bassa Spagna continua a generare piogge e locali nubifragi dopo le alluvioni dei giorni scorsi. Fortunatamente, questa perturbazione si sta esaurendo, e nei prossimi giorni l’alta pressione tornerà a prevalere anche sulla Penisola Iberica.
Le possibili ripercussioni dell’aria fredda a est
L’accumulo di aria fredda sull’Europa orientale e sulla Scandinavia potrebbe influenzare l’andamento della stagione autunnale. In questo periodo dell’anno, si sviluppa spesso un vero e proprio serbatoio di aria gelida sull’Est Europa, capace a lungo termine di modificare l’assetto barico generale sul continente. L’arrivo delle correnti polari sull’Est Europa e sulla Scandinavia potrebbe dunque avere ripercussioni sia sul finale dell’autunno che sull’avvio dell’inverno meteorologico nel mese di dicembre.
Le possibili conseguenze sul Mediterraneo
Ma cosa potrebbe accadere nel dettaglio? Le temperature bassissime che giorno dopo giorno raggiungono l’Europa orientale potrebbero portare a un ulteriore indebolimento del vortice polare, e alla conseguente espansione delle alte pressioni sull’Europa occidentale. In questo modo, le correnti fredde provenienti dall’Est potrebbero, in movimento retrogrado, raggiungere anche il Mediterraneo. Questa possibilità potrebbe concretizzarsi a inizio seconda decade di novembre, quando un nucleo di aria fresca proveniente da est potrebbe impattare sul Mediterraneo, causando non solo un calo delle temperature ma anche una nuova ondata di maltempo, soprattutto all’estremo Sud.
Il meteo divide l’Europa in due
Un imponente e vasto campo di alta pressione si è radicato sull’Europa centro-occidentale, creando una netta divisione meteorologica nel continente. Questo fenomeno ha permesso l’avanzamento dell’alta pressione fino alle latitudini subpolari, a nord della Gran Bretagna, favorendo la discesa di masse d’aria polare sull’Est Europa e sulla Scandinavia. Queste regioni stanno sperimentando condizioni meteorologiche diametralmente opposte rispetto all’area occidentale.
Stabilità a ovest, freddo a est
Nell’Europa occidentale, il meteo è stabile quasi ovunque e le temperature sono superiori alla media stagionale. Al contrario, nell’Est Europa, in particolare tra la Russia europea, la Scandinavia e i Paesi Baltici, si registrano temperature estremamente più basse e nevicate a quote molto basse, persino in pianura. Per quanto riguarda l’Europa centro-occidentale, le uniche note di maltempo si riscontrano in Spagna, dove un ciclone tra Portogallo e Bassa Spagna continua a generare piogge e locali nubifragi dopo le alluvioni dei giorni scorsi. Fortunatamente, questa perturbazione si sta esaurendo, e nei prossimi giorni l’alta pressione tornerà a prevalere anche sulla Penisola Iberica.
Le possibili ripercussioni dell’aria fredda a est
L’accumulo di aria fredda sull’Europa orientale e sulla Scandinavia potrebbe influenzare l’andamento della stagione autunnale. In questo periodo dell’anno, si sviluppa spesso un vero e proprio serbatoio di aria gelida sull’Est Europa, capace a lungo termine di modificare l’assetto barico generale sul continente. L’arrivo delle correnti polari sull’Est Europa e sulla Scandinavia potrebbe dunque avere ripercussioni sia sul finale dell’autunno che sull’avvio dell’inverno meteorologico nel mese di dicembre.
Le possibili conseguenze sul Mediterraneo
Ma cosa potrebbe accadere nel dettaglio? Le temperature bassissime che giorno dopo giorno raggiungono l’Europa orientale potrebbero portare a un ulteriore indebolimento del vortice polare, e alla conseguente espansione delle alte pressioni sull’Europa occidentale. In questo modo, le correnti fredde provenienti dall’Est potrebbero, in movimento retrogrado, raggiungere anche il Mediterraneo. Questa possibilità potrebbe concretizzarsi a inizio seconda decade di novembre, quando un nucleo di aria fresca proveniente da est potrebbe impattare sul Mediterraneo, causando non solo un calo delle temperature ma anche una nuova ondata di maltempo, soprattutto all’estremo Sud.
Il meteo divide l’Europa in due
Un imponente e vasto campo di alta pressione si è radicato sull’Europa centro-occidentale, creando una netta divisione meteorologica nel continente. Questo fenomeno ha permesso l’avanzamento dell’alta pressione fino alle latitudini subpolari, a nord della Gran Bretagna, favorendo la discesa di masse d’aria polare sull’Est Europa e sulla Scandinavia. Queste regioni stanno sperimentando condizioni meteorologiche diametralmente opposte rispetto all’area occidentale.
Stabilità a ovest, freddo a est
Nell’Europa occidentale, il meteo è stabile quasi ovunque e le temperature sono superiori alla media stagionale. Al contrario, nell’Est Europa, in particolare tra la Russia europea, la Scandinavia e i Paesi Baltici, si registrano temperature estremamente più basse e nevicate a quote molto basse, persino in pianura. Per quanto riguarda l’Europa centro-occidentale, le uniche note di maltempo si riscontrano in Spagna, dove un ciclone tra Portogallo e Bassa Spagna continua a generare piogge e locali nubifragi dopo le alluvioni dei giorni scorsi. Fortunatamente, questa perturbazione si sta esaurendo, e nei prossimi giorni l’alta pressione tornerà a prevalere anche sulla Penisola Iberica.
Le possibili ripercussioni dell’aria fredda a est
L’accumulo di aria fredda sull’Europa orientale e sulla Scandinavia potrebbe influenzare l’andamento della stagione autunnale. In questo periodo dell’anno, si sviluppa spesso un vero e proprio serbatoio di aria gelida sull’Est Europa, capace a lungo termine di modificare l’assetto barico generale sul continente. L’arrivo delle correnti polari sull’Est Europa e sulla Scandinavia potrebbe dunque avere ripercussioni sia sul finale dell’autunno che sull’avvio dell’inverno meteorologico nel mese di dicembre.
Le possibili conseguenze sul Mediterraneo
Ma cosa potrebbe accadere nel dettaglio? Le temperature bassissime che giorno dopo giorno raggiungono l’Europa orientale potrebbero portare a un ulteriore indebolimento del vortice polare, e alla conseguente espansione delle alte pressioni sull’Europa occidentale. In questo modo, le correnti fredde provenienti dall’Est potrebbero, in movimento retrogrado, raggiungere anche il Mediterraneo. Questa possibilità potrebbe concretizzarsi a inizio seconda decade di novembre, quando un nucleo di aria fresca proveniente da est potrebbe impattare sul Mediterraneo, causando non solo un calo delle temperature ma anche una nuova ondata di maltempo, soprattutto all’estremo Sud.
Il meteo divide l’Europa in due
Un imponente e vasto campo di alta pressione si è radicato sull’Europa centro-occidentale, creando una netta divisione meteorologica nel continente. Questo fenomeno ha permesso l’avanzamento dell’alta pressione fino alle latitudini subpolari, a nord della Gran Bretagna, favorendo la discesa di masse d’aria polare sull’Est Europa e sulla Scandinavia. Queste regioni stanno sperimentando condizioni meteorologiche diametralmente opposte rispetto all’area occidentale.
Stabilità a ovest, freddo a est
Nell’Europa occidentale, il meteo è stabile quasi ovunque e le temperature sono superiori alla media stagionale. Al contrario, nell’Est Europa, in particolare tra la Russia europea, la Scandinavia e i Paesi Baltici, si registrano temperature estremamente più basse e nevicate a quote molto basse, persino in pianura. Per quanto riguarda l’Europa centro-occidentale, le uniche note di maltempo si riscontrano in Spagna, dove un ciclone tra Portogallo e Bassa Spagna continua a generare piogge e locali nubifragi dopo le alluvioni dei giorni scorsi. Fortunatamente, questa perturbazione si sta esaurendo, e nei prossimi giorni l’alta pressione tornerà a prevalere anche sulla Penisola Iberica.
Le possibili ripercussioni dell’aria fredda a est
L’accumulo di aria fredda sull’Europa orientale e sulla Scandinavia potrebbe influenzare l’andamento della stagione autunnale. In questo periodo dell’anno, si sviluppa spesso un vero e proprio serbatoio di aria gelida sull’Est Europa, capace a lungo termine di modificare l’assetto barico generale sul continente. L’arrivo delle correnti polari sull’Est Europa e sulla Scandinavia potrebbe dunque avere ripercussioni sia sul finale dell’autunno che sull’avvio dell’inverno meteorologico nel mese di dicembre.
Le possibili conseguenze sul Mediterraneo
Ma cosa potrebbe accadere nel dettaglio? Le temperature bassissime che giorno dopo giorno raggiungono l’Europa orientale potrebbero portare a un ulteriore indebolimento del vortice polare, e alla conseguente espansione delle alte pressioni sull’Europa occidentale. In questo modo, le correnti fredde provenienti dall’Est potrebbero, in movimento retrogrado, raggiungere anche il Mediterraneo. Questa possibilità potrebbe concretizzarsi a inizio seconda decade di novembre, quando un nucleo di aria fresca proveniente da est potrebbe impattare sul Mediterraneo, causando non solo un calo delle temperature ma anche una nuova ondata di maltempo, soprattutto all’estremo Sud.