Il meteo e l’incremento dei gas serra: un rapporto preoccupante
Il recente bollettino dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), pubblicato il 28 ottobre 2024, ha rivelato dati inquietanti riguardo l’incremento dei gas serra nell’atmosfera. Questo documento, giunto alla sua ventesima edizione, mette in luce le crescenti concentrazioni di gas serra e i pericoli meteorologici ad essi correlati.
Un aumento vertiginoso delle concentrazioni di CO₂
Secondo la WMO, le concentrazioni di anidride carbonica (CO₂) hanno subito un incremento esponenziale nell’ultimo ventennio, con un aumento del 11,4%. Questo fenomeno rappresenta un ostacolo significativo nella lotta contro il cambiamento climatico. La CO₂, infatti, è il principale gas serra di origine antropica e, data la sua lunga permanenza nell’atmosfera, i suoi effetti si accumulano nel tempo. Questo implica che, anche se riuscissimo a ridurre le emissioni, le attuali concentrazioni garantirebbero un riscaldamento futuro, rendendo sempre più pressante l’adozione di misure di mitigazione e adattamento.
Eventi recenti come fattori aggravanti
Il rapporto evidenzia anche come alcuni eventi recenti abbiano contribuito ad un’impennata delle emissioni. Fenomeni come El Niño e gli incendi di vegetazione nella seconda metà del 2023 hanno intensificato ulteriormente la concentrazione di gas serra. El Niño, infatti, altera la circolazione atmosferica e influisce sulle temperature globali, contribuendo così ad un aumento temporaneo delle emissioni di CO₂. Allo stesso tempo, gli incendi, sempre più frequenti e distruttivi a causa del riscaldamento globale, rilasciano enormi quantità di anidride carbonica e altri gas serra, aggravando la situazione.
Il ruolo incerto dei pozzi di carbonio
Uno dei punti critici sollevati dal bollettino riguarda l’incertezza sul ruolo dei cosiddetti pozzi di carbonio, come foreste e oceani, nel sequestro della CO₂. L’efficacia di questi pozzi naturali di carbonio è fondamentale per l’equilibrio del meteo, ma non è garantita: il cambiamento climatico sta mettendo alla prova la loro capacità di assorbimento, e studi recenti mostrano segnali preoccupanti di una possibile saturazione. Questo scenario potrebbe ridurre drasticamente la capacità della natura di compensare le emissioni umane, rendendo necessaria un’azione ancora più incisiva per limitare il riscaldamento globale.
La necessità di una ricerca più approfondita
la WMO sottolinea l’importanza di approfondire la ricerca sui feedback tra carbonio e meteo. Una migliore comprensione delle dinamiche tra emissioni di gas serra e risposte meteorologiche potrebbe consentire di anticipare scenari futuri e di pianificare strategie più efficaci. Una stazione di riferimento per queste osservazioni è Baring Head, in Nuova Zelanda, che dal 1972 contribuisce in modo cruciale alla raccolta di dati sui gas serra.