Un’ondata di aria artica-marittima in arrivo
Un’ondata di aria artica-marittima è in procinto di raggiungere il Mediterraneo e l’Italia, portando con sé un notevole calo delle temperature e un generale peggioramento delle condizioni meteo. Questa corrente d’aria, proveniente dalle regioni polari, subisce una progressiva trasformazione del suo profilo termico verticale durante il suo viaggio verso sud.
Il viaggio dell’aria artica-marittima
Nel suo percorso attraverso l’oceano, che mantiene una temperatura superiore rispetto all’ambiente atmosferico circostante, l’aria si riscalda dal basso, modificando la sua struttura e creando le condizioni per un meteo instabile e turbolento. La combinazione tra l’aria fredda in quota e gli strati più miti a livello del suolo costituisce il terreno ideale per lo sviluppo di moti convettivi. Questo processo genera le tipiche nubi a ciottolato, che a loro volta producono precipitazioni di varia natura: rovesci di pioggia, neve e occasionalmente piccole grandinate.
Le conseguenze sul meteo italiano
Tra sabato e lunedì, con l’espansione dell’aria artica sull’intera penisola italiana, questi fenomeni interesseranno un’ampia porzione del territorio, portando condizioni meteo movimentate e a tratti perturbate. Un aspetto importante è il ruolo della precipitazione nel favorire ulteriormente il raffreddamento atmosferico. L’aria fredda presente in quota viene spinta verso il basso dalle correnti generate dai fenomeni precipitativi, accelerando così il raffreddamento degli strati più bassi dell’atmosfera.
Le variazioni locali della quota dello zero termico
In questo contesto, l’intensità e la durata dei rovesci giocano un ruolo cruciale nel determinare le variazioni locali della quota dello zero termico, influenzando la possibilità che la neve raggiunga altitudini più basse rispetto a quanto previsto in condizioni stabili.
Le peculiarità dell’aria artica-marittima
A differenza dell’aria artica continentale, quella marittima ha uno spessore maggiore, generalmente compreso tra i 3000 e i 4000 metri dal suolo. Questa peculiarità le consente di influenzare non solo gli strati più bassi dell’atmosfera, ma anche la media troposfera, esercitando effetti significativi anche dopo aver attraversato imponenti catene montuose come le Alpi o i Pirenei.
Durante le irruzioni di aria artica marittima, le temperature a 850 hPa e 500 hPa tendono a essere inferiori rispetto a quelle associate alle avvezioni di aria artica continentale, amplificando gli effetti del raffreddamento.
Un contesto pienamente invernale
Questa configurazione atmosferica porterà dunque una fase di instabilità marcata, dove l’interazione tra aria fredda e più calda genererà fenomeni intensi e variabili, in un contesto pienamente invernale. Le peculiarità dell’aria artica-marittima aggiungono un ulteriore elemento di complessità alle dinamiche meteo, rendendo questo scenario particolarmente interessante per l’osservazione e l’analisi.