Assalto degli anticicloni e indebolimento del Vortice Polare

Giovanni Mezher
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A gennaio 2025, il vortice polare è stato messo sotto pressione da potenti anticicloni, come l’alta pressione delle Azzorre, l’alta pressione delle Aleutine e l’alta pressione siberiana. Questa combinazione ha causato un indebolimento marcato del vortice, portando condizioni meteo rigide e perturbate a latitudini più basse.

 

Nei prossimi sette giorni, l’effetto di questo indebolimento si manifesterà attraverso perturbazioni nord-atlantiche che attraverseranno l’Italia, portando pioggia da Nord a Sud e nevicate soprattutto nelle aree montane.

 

Freddo e neve a bassa quota tra il 10 e l’11 gennaio

Dal 10 al 11 gennaio, una massa di aria gelida si estenderà sull’Europa centro-settentrionale, raggiungendo i Balcani e il Mediterraneo. Questo flusso freddo potrebbe causare nevicate a bassa quota nel Nord Italia e nelle aree interne del Centro Italia. Tuttavia, si prevede che questa fase sia solo un’anticipazione di un inverno potenzialmente molto più intenso nel prosieguo del mese.

 

L’alta pressione delle Azzorre manterrà una posizione dominante nell’Atlantico centro-settentrionale, continuando a disturbare il vortice polare. Ciò favorirà una corrente a getto instabile, con forti scambi meridiani tra l’Atlantico e l’Europa. Questa configurazione meteo dinamica potrebbe portare numerose perturbazioni, sia di origine nord-atlantica che artica, fino a spingersi verso l’Europa orientale.

 

Serbatoio d’aria gelida sull’Est Europa e Scandinavia

Le maggiori possibilità di ondate di freddo significative, con neve in pianura o a quote molto basse, sono attese tra la seconda e la terza decade di gennaio. In questo periodo, sull’Europa orientale e la Scandinavia si consoliderà un vasto serbatoio di aria gelida. Questa massa d’aria potrebbe influenzare anche il meteo italiano, soprattutto nelle regioni del Nord e del Centro.

 

Il mese di gennaio 2025 si prospetta quindi uno dei più significativi degli ultimi anni dal punto di vista invernale. Ulteriori aggiornamenti meteo saranno essenziali per comprendere meglio l’evoluzione nelle prossime settimane.

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