Alta pressione dal sapore estivo?

Andrea Ricci
6 Min tempo di lettura
dreamstime_s_48190414 - Alta pressione dal sapore estivo?

In questi giorni, soprattutto chi abita nelle regioni settentrionali d’Italia, e ancor di più gli appassionati di meteo che seguono con attenzione i modelli matematici di previsione, avrà notato l’arrivo di un’alta pressione che sembra avere connotazioni quasi estive. Tuttavia, è importante sottolineare alcune differenze fondamentali: questo fenomeno sarà di breve durata e la sua natura rimane profondamente invernale.

Negli inverni del passato episodi simili si sono verificati frequentemente, ma con una persistenza molto maggiore. La situazione attuale, invece, è diversa sia per durata che per intensità. Le alte pressioni tipiche del periodo invernale non vanno confuse con gli anticicloni estivi, i quali hanno dinamiche e caratteristiche ben distinte.

Lamentarsi del tempo e il mito delle stagioni stabili

Un’abitudine diffusa, specialmente in Europa, è quella di lamentarsi continuamente delle condizioni meteorologiche. Ciò non avviene in luoghi come le Isole Canarie, dove il clima stabile e sereno rende superflua ogni discussione sul meteo. In Europa, invece, la variabilità climatica è una costante, soprattutto in inverno, quando ci si aspetterebbe un freddo più rigido rispetto a quello attuale.

Il cambiamento climatico, tuttavia, ha modificato le aspettative sul meteo. Fenomeni un tempo rari, come un gennaio “mite”, sono ora più frequenti, pur non essendo del tutto inediti. Questo inverno 2024-25 sta mostrando una maggiore variabilità rispetto al precedente, con condizioni diverse a seconda delle zone d’Italia.

Alta pressione e clima stabile: il Nord Italia e la Valpadana

Nel Nord Italia, il clima attuale si presenta più stabile, con una minore instabilità atmosferica rispetto al passato. Tuttavia, ciò non significa che il carattere invernale del meteo sia scomparso. Nel resto del Paese, infatti, la variabilità atmosferica è molto più marcata, con previste nevicate abbondanti nei prossimi giorni sui rilievi a bassa quota, soprattutto nel Centro e nel Sud.

Un’alta pressione invernale come quella in corso non deve farci pensare a un’eccezione climatica assoluta. Fenomeni di questo tipo, seppur di breve durata, fanno parte della normale dinamica atmosferica del periodo.

L’influenza dell’anticiclone europeo e la scarsità di precipitazioni

L’alta pressione attuale, alimentata dall’anticiclone europeo, influenzerà soprattutto il Nord Italia, dove tradizionalmente si registra il minimo annuale di precipitazioni. Periodi di siccità invernale, infatti, non sono certo una novità per questa parte del Paese.

Al contrario degli anticicloni estivi, spesso legati a masse d’aria nordafricane, quello in corso presenta un centro di alta pressione situato a nord delle Alpi, una configurazione tipica dei mesi invernali. Nel Basso Mediterraneo, invece, continuano a dominare le aree di bassa pressione, che portano maltempo e precipitazioni.

Temperature e inversioni termiche: il ruolo dell’orografia

Durante l’inverno l’aria fredda tende a ristagnare nei bassi strati, specialmente nelle pianure, dove risiede la maggior parte della popolazione europea. Questo fenomeno si traduce in temperature notturne vicine alle medie stagionali, mentre durante il giorno, in presenza di sole, si possono registrare valori più miti.

In particolare, nelle vallate e nelle pianure del Nord si osserverà il fenomeno dell’inversione termica, con temperature che rimarranno contenute rispetto alle zone collinari o montane. Nel resto d’Europa, specialmente nelle aree centrali, si stanno formando fitte nebbie, che causano disagi alla circolazione e alle attività aeroportuali.

Non è primavera, né estate: i fenomeni del passato e del presente

Questo anticiclone non può essere confuso con uno primaverile, benché rientri in una tendenza climatica che ricorda fenomeni già osservati negli anni ’80. Tuttavia, rispetto a quel periodo, oggi il cambiamento climatico rende questi episodi meno isolati e più intensi.

A differenza delle alte pressioni estive, che non raggiungono valori superiori ai 1040 hPa, l’attuale fenomeno è tipico dell’inverno. La sua breve durata è legata alla variabilità del vortice polare, che sta causando ondate di gelo intense sul Nord America, arrivando fino al Golfo del Messico.

Mentre negli Stati Uniti il freddo estremo congela persino gli stagni abitati dai coccodrilli, in Europa le correnti atmosferiche creano condizioni opposte, con temperature meno rigide e un clima più instabile.

Le nevicate in arrivo e il futuro del meteo in Italia

Nei prossimi giorni, forti nevicate interesseranno le zone collinari e montuose del Centro e del Sud Italia, con accumuli significativi anche a bassa quota. Il Nord Italia, invece, vedrà un abbassamento delle temperature sotto la media stagionale, pur senza registrare un’ondata di gelo significativa.

Gli appassionati di meteo, i cosiddetti “freddofili”, dovranno pazientare: il freddo più intenso potrebbe arrivare nelle settimane successive, accompagnato da una maggiore dinamicità atmosferica. Intanto, la variabilità del meteo invernale resta una costante, con episodi che alternano momenti di calma e alta pressione a periodi di maltempo e nevicate.

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