Anticiclone di Gennaio ed anomalie termiche

Giovanni Mezher
5 Min tempo di lettura
dreamstime_xxl_180312102 - Anticiclone di Gennaio ed anomalie termiche

 

Le previsioni meteo per la seconda metà di Gennaio non lasciano spazio a dubbi: un vasto e persistente Anticiclone potrebbe dominare gran parte dell’Europa, portando un clima insolitamente mite e asciutto. Secondo i modelli meteorologici, il fenomeno dovrebbe iniziare a manifestarsi intorno al 14 Gennaio, caratterizzandosi per temperature elevate e un’assenza di precipitazioni su un’area di migliaia di chilometri quadrati. Questo scenario anomalo, che potrebbe protrarsi per settimane, solleva serie preoccupazioni per le conseguenze sull’ambiente e sul territorio.

 

Anomalie meteo e impatto sulla natura

Il Gennaio mite rappresenta una sfida per gli equilibri naturali. Le temperature fuori stagione stanno già provocando reazioni anomale negli ecosistemi, con gravi rischi per la flora e la fauna. In diverse aree, alberi e piante stanno anticipando la formazione dei germogli, una condizione che può essere disastrosa se successivamente si verificassero gelate tardive. Questo fenomeno mette a rischio la produttività agricola, influendo negativamente su raccolti come la frutta primaverile.

 

Anche la fauna risente delle temperature elevate. Specie migratorie, come gli uccelli, potrebbero modificare i loro comportamenti, ritardando gli spostamenti stagionali o alterando gli habitat abituali. Queste modifiche rischiano di sconvolgere gli equilibri naturali, con impatti sulla biodiversità. Nelle Alpi e negli Appennini, l’assenza di neve non solo penalizza il settore turistico, ma compromette le riserve d’acqua necessarie durante i mesi estivi, strettamente legate al disgelo primaverile.

 

Il rischio di eventi meteorologici estremi

L’attuale configurazione meteo non si limita a influenzare le temperature. Il Vortice Polare, particolarmente stabile, sta modificando il comportamento del jet stream, la corrente atmosferica che regola la distribuzione delle perturbazioni. Questa situazione determina un’alternanza di fenomeni estremi: siccità prolungata in alcune zone e precipitazioni abbondanti in altre.

 

Nel Mediterraneo, ad esempio, il blocco delle perturbazioni ha già portato a una marcata scarsità di piogge, con un impatto evidente su regioni come la Sicilia e la Puglia. Al contrario, nel Nord Europa, paesi come la Gran Bretagna e la Scandinavia stanno affrontando alluvioni causate da piogge torrenziali. Questi squilibri, già visibili, potrebbero intensificarsi nelle prossime settimane, con ripercussioni importanti sul territorio e sulle attività umane.

 

L’Anticiclone: il “Mangia Inverno” del Mediterraneo

Un elemento chiave di questa situazione è rappresentato dal vasto Anticiclone che si estende sul bacino del Mediterraneo. Questo sistema di Alta Pressione, rinforzato dalla stabilità del Vortice Polare, impedisce l’arrivo di perturbazioni atlantiche, confinandole alle latitudini settentrionali. La conseguenza diretta è un tempo stabile, con giornate soleggiate e temperature nettamente superiori alla media stagionale.

 

Sebbene il sole invernale possa sembrare piacevole, nasconde problemi significativi. L’assenza di precipitazioni sta aggravando la già precaria situazione idrica in regioni come il Piemonte e la Liguria di Ponente, mentre il Sud Italia non ha mai completamente superato il rischio di siccità. La prospettiva di una Primavera secca preoccupa agricoltori e autorità locali, che temono ripercussioni sulle colture e sulla disponibilità di acqua potabile.

 

Il cambiamento climatico e la nuova normalità meteo

Le condizioni meteo di questo Gennaio anomalo non possono essere considerate un episodio isolato. Fenomeni come il Vortice Polare forte o la frequenza di anticicloni persistenti stanno diventando sempre più comuni, segnali evidenti del cambiamento climatico in atto. La continua crescita delle temperature globali sta alterando i tradizionali equilibri atmosferici, rendendo il clima più instabile e meno prevedibile.

 

La maggiore presenza di masse d’aria calda e stagnante contribuisce a ridurre la variabilità meteorologica, facendo sì che i periodi di bel tempo si protraggano per settimane. Al contrario, quando si verificano condizioni di maltempo, queste risultano meno fredde e spesso concentrate in episodi estremi, come le bombe d’acqua o i cicloni mediterranei.

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