Evoluzione meteo dal 15 al 31 gennaio: quando più stabile e quando meno?

Andrea Ricci
4 Min tempo di lettura
The thermometer on the background of the field during the snowfa - Evoluzione meteo dal 15 al 31 gennaio: quando più stabile e quando meno?

L’evoluzione meteo tra la metà e la fine di gennaio sembra ormai delineata, soprattutto in seguito all’irruzione di aria artica prevista tra il prossimo fine settimana e l’inizio della settimana successiva. Questo evento sarà incisivo ma relativamente breve, con una durata stimata di circa 48-60 ore. I suoi effetti più marcati si faranno sentire al Centro-Sud, dove sono attese condizioni di maltempo con possibili nevicate fino a quote basse o collinari.

La transitorietà del passaggio freddo e il ritorno dell’alta pressione

Lo squarcio freddo artico rappresenterà un fenomeno transitorio, che seguirà una fase caratterizzata da una circolazione mite di origine atlantica e moderatamente umida. Dopo il brusco episodio invernale, le proiezioni indicano una rapida rimonta dell’Alta Pressione, che dovrebbe stabilizzare il tempo sul territorio italiano già a partire da lunedì 15 gennaio.

Nella seconda metà del mese il Mediterraneo centrale e l’Italia sembrano destinati a sperimentare un flusso atmosferico a componente subtropicale-atlantica, con fasi prevalentemente stabili alternate a periodi di infiltrazioni di aria più umida. Tuttavia, eventuali incursioni fredde di matrice nord-atlantica restano, al momento, possibilità remote e collocate verso la fine di gennaio.

Stabilità atmosferica dal 15 al 20 gennaio

L’Alta Pressione di matrice atlantica dovrebbe consolidarsi tra il 15 e il 20 gennaio, portando condizioni di tempo prevalentemente stabile su gran parte dell’Italia. Tuttavia, nelle giornate del 15 e 16 gennaio, potrebbe persistere una residua instabilità nelle regioni meridionali e insulari, in particolare lungo la fascia ionica della Calabria e della Sicilia, così come nell’est e sud della Sardegna. In queste aree, si potrebbero verificare locali piogge o brevi rovesci, ma il fenomeno sarà circoscritto. Nel resto del Paese, invece, domineranno condizioni di bel tempo con cieli sereni o poco nuvolosi.

Dal 17 gennaio in poi anche le regioni meridionali e insulari dovrebbero beneficiare di giornate più stabili e asciutte, grazie alla progressiva espansione dell’alta pressione. Tuttavia, le temperature rimarranno piuttosto fredde, specialmente durante la notte e al primo mattino, favorendo la formazione di estese gelate nelle aree interne e pianeggianti.

Prospettive meteo per la terza decade di gennaio

Per la terza decade di gennaio, i modelli indicano una possibile perdita di forza dell’Alta Pressione, che potrebbe essere progressivamente disturbata da infiltrazioni di aria più umida di origine oceanica. Questo fenomeno potrebbe portare un aumento della nuvolosità e qualche pioggia sparsa su diverse aree del Paese, con una distribuzione abbastanza uniforme tra Nord e Sud.

Verso la fine del mese, sebbene questa sia un’ipotesi meno certa, potrebbe manifestarsi un ritorno di correnti fredde nord-atlantiche, capaci di riportare un clima più instabile e freddo, soprattutto sulle regioni settentrionali e lungo l’arco appenninico.

Condizioni termiche e fenomeni previsti

Durante tutto il periodo analizzato, le temperature rimarranno piuttosto rigide, soprattutto nelle ore notturne e mattutine. Le gelate saranno frequenti nelle aree interne e in pianura, complice il fenomeno dell’irraggiamento notturno sotto cieli sereni. Nei settori montuosi e collinari, le temperature potrebbero scendere sensibilmente al di sotto dello zero, mentre lungo le coste i valori termici saranno più miti ma comunque freschi.

Le precipitazioni, seppur limitate e localizzate, interesseranno prevalentemente le regioni ioniche e le isole maggiori nei primi giorni successivi all’irruzione fredda. Successivamente, eventuali piogge saranno legate alle infiltrazioni di aria umida previste nella terza decade del mese.

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