Meteo: gelo dalla Siberia, la combinazione di MJO e QBO potrebbe complicare l’inverno

Luca Martini
5 Min tempo di lettura
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L’inverno 2025 potrebbe subire un’evoluzione significativa a causa di fenomeni atmosferici globali come la Madden-Julian Oscillation (MJO) e la Quasi-Biennial Oscillation (QBO). Queste dinamiche, capaci di influenzare il clima su scala planetaria, potrebbero intensificare eventi estremi come il temuto Buran, il vento gelido siberiano che porta gelo e neve sull’Europa. Gli effetti di queste oscillazioni atmosferiche sono sotto stretta osservazione, dato il loro impatto potenziale sul meteo invernale italiano.

Cos’è l’oscillazione Madden-Julian?

La Madden-Julian Oscillation è un fenomeno convettivo che si manifesta come un’onda di perturbazioni atmosferiche in movimento lungo la fascia equatoriale, con un ciclo completo che dura tra i 30 e i 60 giorni. Questa oscillazione si divide in due fasi principali:

  • Fase attiva: caratterizzata da un aumento delle precipitazioni e intensa attività convettiva.
  • Fase inattiva: dominata da condizioni più secche.

Quando la MJO è particolarmente intensa, i suoi effetti si propagano ben oltre la zona equatoriale, modulando la circolazione atmosferica globale e influenzando le condizioni climatiche in Europa e Nord America.

Impatti globali di una MJO intensa

Un’intensa attività della MJO può alterare i regimi di precipitazione e temperature in molte regioni del pianeta:

  • Asia e Tropici: la fase attiva intensifica i monsoni in Asia meridionale e favorisce la formazione di cicloni tropicali in aree come l’Oceano Indiano e il Pacifico.
  • Oceani e correnti atmosferiche: nel Pacifico tropicale, la MJO può modificare la temperatura delle acque superficiali e influenzare il comportamento della corrente a getto subtropicale, con ripercussioni su continenti lontani come l’Europa.

La combinazione MJO e QBO: una dinamica esplosiva

La Quasi-Biennial Oscillation (QBO) è un ciclo atmosferico che regola i venti stratosferici equatoriali, alternando una fase orientale e una occidentale ogni circa 28 mesi. Attualmente, la QBO è in fase orientale, una configurazione che, combinata con una MJO intensa, amplifica gli effetti sull’atmosfera globale.

Questa combinazione può generare:

  • Vortici polari instabili: aumentando la probabilità di un disturbo al vortice polare, con conseguenti ondate di freddo intenso.
  • Riscaldamenti stratosferici improvvisi (SSW): eventi che possono spingere il vortice polare verso sud, portando freddo eccezionale su Europa e Nord America.

Gli effetti sull’inverno in Europa e sul Buran

In Europa, la combinazione tra una MJO intensa e una QBO orientale può destabilizzare il vortice polare, favorendo episodi di gelo siberiano e fenomeni estremi. Il famigerato Buran, il vento gelido proveniente dalla Siberia, è uno degli esempi più noti di queste dinamiche.

  • Inverno e gelo: un vortice polare disturbato può portare nevicate abbondanti nel Nord Europa e ondate di freddo eccezionale nel Centro e Sud Europa, Italia compresa. Le temperature crollano, e la neve può raggiungere quote molto basse anche in regioni generalmente meno soggette a fenomeni invernali intensi.
  • Primavera e instabilità: una MJO attiva in primavera può generare piogge torrenziali e fenomeni estremi, specialmente nelle regioni del Sud Europa, incluse le coste italiane.

Estate e meteo estremo

Gli effetti della MJO non si limitano ai mesi freddi. Anche in estate, una fase attiva può amplificare gli eventi meteo estremi:

  • Ondate di calore: periodi di caldo intenso più lunghi e severi, soprattutto nell’Europa meridionale.
  • Temporali violenti: con grandinate e raffiche di vento improvvise, in particolare nelle regioni del Centro e Nord Europa.

Impatti del Buran sull’Italia: gelo e neve

In Italia, gli effetti del Buran possono essere devastanti. Durante gli inverni più rigidi, l’arrivo di questo vento siberiano è accompagnato da:

  • Crollo delle temperature: valori minimi che possono scendere anche sotto i -10 °C nelle pianure del Nord.
  • Nevicate a bassa quota: fenomeni che coinvolgono non solo l’Appennino, ma anche le pianure del Centro-Nord e, occasionalmente, le coste adriatiche.
  • Venti gelidi: che aumentano il disagio termico e possono provocare gelate improvvise, con ripercussioni sull’agricoltura e sui trasporti.

La necessità di monitorare il meteo

L’attuale fase invernale, influenzata dalla MJO e dalla QBO, richiede un monitoraggio costante. Eventi come il Buran o il disturbo al vortice polare sono fenomeni complessi, difficili da prevedere con precisione, ma capaci di avere un impatto significativo sul meteo europeo e sull’Italia.

Gli esperti continuano a studiare l’evoluzione di queste oscillazioni atmosferiche, con l’obiettivo di anticipare i potenziali rischi legati a freddo intenso, nevicate eccezionali o fenomeni estremi.

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