Meteo, giorni della Merla: tradizione confermata, farà freddissimo

Luca Martini
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Gli ultimi tre giorni di gennaio, noti come i Giorni della Merla, sono tradizionalmente considerati i più freddi dell’anno. Le previsioni meteo per quest’anno sembrano confermare la validità di questa credenza popolare, delineando un finale di mese caratterizzato da temperature gelide e possibili nevicate a basse quote.

Dinamiche atmosferiche: l’Italia tra aria artica e perturbazioni atlantiche

Le configurazioni atmosferiche su scala emisferica indicano un raffreddamento significativo per la fine di gennaio. L’Italia si troverà in una posizione critica, esposta all’influenza di due diverse masse d’aria: da una parte, le correnti gelide artiche provenienti da nord-est; dall’altra, le perturbazioni più miti di origine atlantica.

Secondo le ultime simulazioni, a partire dal 26-27 gennaio, venti gelidi da nord-est potrebbero raggiungere gran parte della penisola, portando un calo marcato delle temperature e condizioni climatiche instabili.

Le aree più colpite dal gelo

Le proiezioni attuali evidenziano che il Nord Italia sarà la zona più colpita dall’irruzione fredda, con minime che potrebbero scendere ampiamente sotto lo zero in pianura e valori ancora più bassi nelle valli alpine e prealpine. Anche il Centro subirà un abbassamento significativo delle temperature, con possibilità di nevicate nelle aree interne a quote relativamente basse. Al Sud, l’effetto del gelo sarà meno intenso, ma alcune aree montuose potrebbero comunque vedere fiocchi di neve fino a quote collinari.

Le città della pianura padana, come Torino, Milano e Bologna, sperimenteranno gelo diffuso durante le ore notturne, mentre nelle aree di campagna si potrebbero toccare punte inferiori ai -5 °C.

Neve a bassa quota?

L’arrivo dell’aria artica potrebbe favorire il ritorno della neve anche a quote medio-basse, soprattutto nelle regioni settentrionali e centrali. In particolare, le Marche, l’Umbria e l’Abruzzo potrebbero vedere nevicate significative nelle aree interne. Sul versante tirrenico centrale, le precipitazioni saranno meno intense, ma non si esclude qualche episodio nevoso sulle colline.

Al Sud, le nevicate saranno più sporadiche, ma possibili in zone come l’Irpinia, la Sila e l’Etna, dove l’aria fredda incontrerà l’umidità residua delle perturbazioni.

Una leggenda intramontabile: il mito dei Giorni della Merla

La tradizione dei Giorni della Merla si intreccia con il clima rigido di questo periodo, creando un affascinante legame tra cultura popolare e scienza meteorologica. Secondo la leggenda, i merli avevano piume bianche e soffici. Alla fine di un inverno particolarmente rigido, credendo di aver superato il freddo, questi uccelli uscirono dai loro rifugi per festeggiare. Ma una nuova ondata di gelo li costrinse a trovare riparo nei camini, annerendo per sempre le loro piume a causa della fuliggine. Da allora, i merli sono diventati simbolo della resistenza al freddo.

Questa suggestiva storia è tramandata di generazione in generazione, e ogni anno torna a risuonare nelle previsioni meteo di fine gennaio.

Cosa ci aspetta davvero?

Se le previsioni verranno confermate, l’Italia potrebbe vivere un finale di gennaio gelido, in linea con la fama dei Giorni della Merla. Per le regioni settentrionali e centrali, il freddo intenso sarà accompagnato da brinate diffuse e nevicate, mentre al Sud il gelo sarà più attenuato. Gli esperti raccomandano di seguire gli aggiornamenti meteo per monitorare l’evoluzione delle correnti fredde e valutare l’intensità del fenomeno.

Questa fase climatica sottolinea l’importanza della meteorologia come strumento per comprendere e prevedere i fenomeni estremi, che spesso si intrecciano con il nostro patrimonio culturale e leggendario.

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