Il periodo fino a venerdì 10 gennaio sarà caratterizzato da un costante flusso perturbato atlantico che interesserà l’Italia con due distinti impulsi perturbati. Il secondo, previsto tra giovedì 9 e venerdì 10 gennaio, potrebbe portare con sé aria artico-marittima, con conseguente intensificazione del maltempo sul Nord Italia. Successivamente il maltempo potrebbe estendersi verso il Centro-Sud, accompagnato da venti intensi provenienti dai quadranti settentrionali.
Tuttavia, l’evoluzione meteorologica presenta ancora molte incertezze. I principali modelli meteo globali mostrano significative divergenze, rendendo difficile prevedere con precisione l’impatto e l’intensità di questa fase.
La sfida tra freddo artico e anticiclone
Dopo il maltempo del 9-10 gennaio, si prevede una possibile lotta tra un anticiclone e l’aria artico-marittima. L’anticiclone potrebbe tentare di espandersi verso Nord Europa, in particolare verso la Scandinavia, ma il flusso atlantico potrebbe disturbare questo movimento, spingendolo a sbilanciarsi verso Est. In questa posizione, l’anticiclone potrebbe dominare il meteo sull’Italia, impedendo una discesa dell’aria artica.
La situazione resta incerta. Le previsioni globali indicano una probabilità del 50% sia per una fase di freddo artico, che per un predominio dell’anticiclone. L’esito dipenderà dalla dinamica dell’area depressionaria semi-permanente situata a ovest dell’Islanda. Se questa risulterà troppo intensa, potrebbe spingere l’anticiclone verso est, annullando le possibilità di un’ondata di freddo in Italia. In caso contrario, il nostro Paese potrebbe vivere giorni caratterizzati da temperature rigide e, successivamente, da una nuova fase perturbata.