Il meteo di gennaio e il rischio di un inverno sottovalutato
Quando si parla di Vortice Polare, molti appassionati di meteo tendono a liquidare la stagione invernale come già conclusa. Si discute di Anticiclone persistente fino a Marzo, di giornate con temperature insolitamente miti, quasi primaverili, e di scenari meteorologici ripetitivi. Ma è davvero così semplice? Le dinamiche atmosferiche sono molto più complesse, e l’inverno potrebbe riservare sorprese inaspettate.
Siamo solo all’inizio dell’inverno
Non bisogna dimenticare che l’inverno è iniziato da poche settimane. Secondo il calendario astronomico, il Solstizio d’Inverno è avvenuto da meno di un mese. Eppure, c’è chi lo considera già terminato. Questo pessimismo sembra radicato in una memoria recente di stagioni invernali poco incisive, con temperature spesso superiori alla media e scarsa neve, soprattutto in Nord Italia e Centro Italia. Tuttavia, è importante sottolineare che il meteo non segue schemi rigidi: ogni anno presenta condizioni uniche, e il passato non può essere un indicatore infallibile del presente.
Dicembre: un mese più freddo del previsto
Dicembre, appena trascorso, ha smentito chi prevedeva un dominio incontrastato dell’Anticiclone Subtropicale. Non si è trattato di un mese così mite come alcuni pensavano. Episodi di neve e freddo intenso hanno interessato diverse aree del Nord Italia, mentre piogge abbondanti hanno caratterizzato alcune zone del Centro Italia e del Sud Italia.
Questo andamento dinamico potrebbe estendersi anche a Gennaio, che ha tutte le potenzialità per essere il mese più freddo dell’anno. Non bisogna sottovalutare nemmeno Febbraio, spesso associato a ondate di gelo improvviso e abbondanti nevicate, soprattutto sulle Alpi e sugli Appennini.
Gennaio e il mito della “secca”
La prima metà di Gennaio è tradizionalmente legata alla cosiddetta “secca di Gennaio”, un periodo dominato dall’Alta Pressione. Tuttavia, le condizioni di stabilità atmosferica di oggi differiscono da quelle del passato. L’Anticiclone Subtropicale, sempre più presente, ha sostituito l’Anticiclone delle Azzorre, portando con sé temperature più elevate rispetto alle medie stagionali. Questo fenomeno, associato a cambiamenti nella circolazione atmosferica globale, ha reso la neve più rara e le piogge meno frequenti.
Eppure, Gennaio non è un mese da sottovalutare. Le perturbazioni atlantiche possono ancora raggiungere la penisola italiana, portando episodi di neve anche a bassa quota. Le regioni del Sud Italia e le Isole Maggiori, come Sicilia e Sardegna, non sono escluse da improvvisi cambiamenti meteo.
La Niña e il possibile cambiamento
Un altro elemento da considerare è l’effetto de La Niña, un fenomeno climatico che potrebbe influenzare le condizioni meteo nei prossimi mesi. La Niña modifica la distribuzione delle perturbazioni, aumentando la probabilità di eventi estremi, come nevicate abbondanti o ondate di gelo improvviso in molte aree del Nord Europa e del bacino del Mediterraneo.
Quest’anno, le anomalie termiche osservate nelle acque del Pacifico indicano che La Niña potrebbe intensificarsi, alterando i consueti schemi meteorologici invernali. Questo potrebbe portare a un inverno tardivo e sorprendentemente intenso, soprattutto nella seconda metà di Gennaio e in Febbraio.
Il ruolo del Vortice Polare
Infine, il ruolo del Vortice Polare non deve essere sottovalutato. Sebbene una sua stabilità possa favorire l’Anticiclone, non è detto che ciò comporti un inverno mite. Eventuali disturbi al Vortice Polare, noti come Stratwarming, potrebbero portare ondate di freddo estremo, influenzando le condizioni atmosferiche in Europa e, quindi, anche in Italia.
Le dinamiche del meteo invernale sono tutt’altro che prevedibili. L’inverno non è ancora finito e, con esso, le sorprese meteorologiche che potrebbero influenzare le prossime settimane. Neve, gelo e fenomeni intensi potrebbero ancora fare la loro comparsa.