L’Italia è stata raggiunta, sabato 11 gennaio, da un intenso nucleo di aria fredda di origine artica, che ha spezzato il periodo di stabilità meteorologica che caratterizzava il Sud. Questa irruzione ha generato un profondo vortice di bassa pressione, accentuando l’instabilità atmosferica. Il risultato è un panorama meteorologico invernale, con piogge, temporali, neve abbondante e venti di Grecale molto intensi, accompagnati da un sensibile calo delle temperature su tutto il territorio nazionale.
Contrasti meteo: Nord stabile ma gelido, Sud sotto la morsa dell’inverno
Le regioni del Nord e parte del Centro, in particolare quelle del versante tirrenico, stanno godendo di condizioni più stabili con ampie schiarite. Tuttavia, il clima rimane rigido anche in queste aree: le temperature sono ben al di sotto della media stagionale, con rischio di gelate diffuse durante la notte nelle pianure e nelle vallate interne. Questo scenario di apparente tranquillità meteorologica nasconde comunque una forte componente di gelo, che si intensifica con le ore notturne.
Al contrario, il Sud Italia si trova nel pieno di una fase di vero inverno, con temperature particolarmente basse, frequenti precipitazioni e nevicate diffuse che stanno creando un paesaggio tipicamente invernale. L’arrivo dell’aria artica, infatti, sta trasformando le aree montane e collinari in luoghi innevati, mentre i venti di Grecale aumentano la sensazione di freddo.
Neve a bassa quota sugli Appennini e accumuli straordinari
La neve è senza dubbio la protagonista di questa fase meteorologica al Sud e lungo gli Appennini centro-meridionali. Nonostante alcune voci circolate sul web, è necessario chiarire che non nevicherà lungo le coste, né in città come Roma o Napoli. Tuttavia, la quota neve continua a scendere progressivamente, toccando livelli decisamente bassi per la stagione.
Nelle ultime ore, la neve è scesa sotto i 700-800 metri tra Abruzzo e Molise, ma il momento clou di questo evento invernale si registrerà tra oggi e domani. La quota neve potrebbe raggiungere i 200-300 metri su diverse aree del Sud: i Monti della Daunia in Puglia, l’Appennino campano, l’Appennino lucano e l’Appennino abruzzese saranno tra le zone più colpite. Sulle alture della Sila, la neve cadrà anche a quote di 400-500 metri, mentre nelle aree interne di Campania, Molise e Basilicata, si prevedono abbondanti nevicate anche su colline basse.
Gli accumuli nevosi saranno significativi:
- In Campania, Molise e Basilicata, si prevedono accumuli fino a mezzo metro nelle zone più alte.
- In Abruzzo e Puglia, gli accumuli raggiungeranno i 10-20 cm, con nevicate abbondanti sul Gargano, nei Monti della Daunia e sul Cilento.
- L’Etna sarà anch’esso interessato da nevicate significative, con accumuli rilevanti sulle sue pendici.
Le nevicate continueranno anche nella giornata di lunedì, con le stesse quote comprese tra 200 e 400 metri, mantenendo lo scenario invernale vivo e persistente su gran parte delle regioni meridionali.
Gelo e venti forti, clima severo su tutto il Paese
Oltre alla neve, i forti venti di Grecale stanno accentuando ulteriormente la percezione del freddo, soprattutto lungo le coste adriatiche e nel Sud Italia. Le raffiche, che possono superare i 50-70 km/h, stanno causando mareggiate sulle coste esposte e un generale aumento del disagio termico.
In parallelo, il Nord Italia, pur risparmiato dal maltempo, continua a vivere giornate fredde con temperature rigide e gelate estese nelle ore notturne. Le minime in Val Padana potrebbero scendere sotto i -5°C, con punte ancora più basse nelle aree di fondovalle alpine.
Un quadro tipicamente invernale
L’irruzione di aria artica sta riportando condizioni invernali a tutto il Paese, con un Sud che affronta il freddo e la neve e un Nord che vive un gelo secco sotto cieli sereni. Questo episodio rappresenta una svolta climatica rispetto all’inizio stabile di gennaio, restituendo al mese il suo carattere pienamente invernale. Le prossime 48 ore saranno decisive per capire l’entità definitiva di questo evento meteorologico, che sta segnando il ritorno di accumuli nevosi eccezionali e un gelo intenso su gran parte dell’Italia.