Meteo Italia: incognite e scenari per la terza decade di gennaio

Giovanni Mezher
4 Min tempo di lettura
dreamstime_xxl_74922136 - Meteo Italia: incognite e scenari per la terza decade di gennaio

 

L’ultima decade di gennaio si prospetta come un periodo di grande incertezza dal punto di vista meteorologico. Le previsioni per questa fase dell’inverno dipendono da una serie di dinamiche atmosferiche ancora poco definite, con scenari che variano sensibilmente in base ai modelli elaborati dai principali centri meteo internazionali. Vediamo quali potrebbero essere le tendenze più probabili e quali ipotesi si delineano per il prossimo futuro.

 

La situazione attuale: maltempo al Centro-Sud e dominio anticiclonico

Nei giorni immediatamente successivi, il Centro-Sud Italia potrebbe essere interessato da una fase di maltempo, che si concentrerà progressivamente sul Sud e sulle Isole Maggiori. Contemporaneamente, un robusto anticiclone dovrebbe dominare la scena meteorologica sul resto dell’Italia, con stabilità atmosferica e un graduale aumento delle temperature.

 

Questo scenario di blocco anticiclonico, caratterizzato da un afflusso di aria mite di origine sub-tropicale, potrebbe estendersi anche all’Europa, limitando la dinamicità tipica dell’inverno.

 

Possibili evoluzioni per la terza decade di gennaio

Il periodo tra la fine della seconda decade e l’inizio della terza decade di gennaio potrebbe rappresentare un punto di svolta. Diverse ipotesi si alternano, ma nessuna di queste al momento sembra prevalere con certezza assoluta.

 

Prima ipotesi: dominio dell’anticiclone

La prima ipotesi, e forse la più probabile, è quella di una prosecuzione del dominio anticiclonico. Questa configurazione porterebbe a un ulteriore aumento delle temperature in montagna e alla persistenza di inversioni termiche nelle pianure, con la possibile formazione di nebbie dense nelle zone interne e vallive.

Le condizioni sarebbero quindi stabili e miti, con un quadro meteo poco dinamico e caratterizzato da anomalie termiche positive, soprattutto in quota.

 

 

Seconda ipotesi: ingresso temporaneo di aria fresca da est

Un’altra possibilità è quella di un temporaneo indebolimento dell’anticiclone sul lato orientale, che consentirebbe l’ingresso di un flusso di aria fresca dai quadranti orientali. Questa fase porterebbe a un leggero calo delle temperature, in particolare sul versante adriatico e al Sud, senza però alterare significativamente il predominio anticiclonico.

 

Terza ipotesi: irruzione di aria fredda dai quadranti orientali

La terza ipotesi, più interessante dal punto di vista invernale, prevede l’arrivo di una massa d’aria molto fredda di origine orientale a inizio terza decade. Questo scenario potrebbe portare a un calo drastico delle temperature, con possibili nevicate a bassa quota, soprattutto lungo il versante adriatico e al Sud.

Tuttavia, gli sviluppi successivi rimangono incerti: il freddo potrebbe essere seguito da un ripristino dell’anticiclone o, meno probabilmente, da un ritorno del flusso atlantico, che riporterebbe maltempo e precipitazioni anche al Nord.

 

 

Ipotesi meno probabile: ritorno del flusso atlantico basso

L’ipotesi di un flusso atlantico basso, in grado di portare piogge al Nord Italia e nelle regioni centrali, è attualmente tra le meno supportate dai modelli. Le condizioni atmosferiche non sembrano favorevoli a un’immediata ripresa delle perturbazioni atlantiche, rendendo improbabile un cambiamento significativo del pattern attuale.

 

Cosa aspettarsi?

In sintesi, l’ultima decade di gennaio si presenta come un periodo di grande incertezza, con scenari meteorologici che spaziano da un prolungato dominio anticiclonico a una possibile fase invernale più dinamica. Al momento, la tendenza più probabile sembra essere quella di una predominanza dell’anticiclone, ma l’arrivo di aria fredda dai quadranti orientali potrebbe rimescolare le carte.

 

Resta fondamentale monitorare l’evoluzione dei modelli matematici nei prossimi giorni per comprendere meglio quale di queste ipotesi prevarrà, definendo così l’andamento meteorologico della parte finale di gennaio.

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