Le ultime emissioni modellistiche confermano una svolta decisiva per le condizioni meteorologiche sull’Italia e in Europa. Dopo settimane di temperature anomale e un’Alta Pressione dominante che ha regalato un clima dal sapore primaverile, l’arrivo di una irruzione artica sembra destinato a cambiare radicalmente il quadro meteo-climatico.
Anomalie termiche in Italia: dalle massime primaverili al crollo delle temperature
Fino a oggi, molte zone d’Italia, in particolare le Isole Maggiori, hanno registrato temperature massime che hanno superato i 20°C, valori ben lontani dalla media stagionale. Questo clima mite e anomalo è stato causato dalla presenza di un vasto anticiclone che ha stabilizzato il tempo, bloccando l’arrivo di correnti fredde e mantenendo un quadro termico fuori norma.
Ma tutto sta per cambiare. L’irruzione artica attesa nelle prossime ore modificherà profondamente la sinottica europea, portando:
- Alta Pressione proiettata verso nord, fino a raggiungere le alte latitudini.
- Correnti fredde orientate verso sud, che investiranno il Mediterraneo centrale.
- Depressione sui mari italiani, alimentata dal contrasto tra l’aria fredda e le acque miti del Mediterraneo.
La novità: venti orientali e persistenza del freddo
Una delle novità più rilevanti è la possibile circolazione secondaria che potrebbe stabilizzarsi sull’Italia. Questa dinamica vedrebbe i venti orientali continuare a trasportare aria fredda dall’Europa orientale, mantenendo temperature basse e condizioni tipicamente invernali per diversi giorni.
Si tratta di un cambiamento sostanziale rispetto alle proiezioni iniziali, che ipotizzavano un ritorno dell’Alta Pressione e un conseguente clima primaverile. L’attuale scenario rappresenta un netto miglioramento per gli amanti dell’Inverno: l’invadenza anticiclonica potrebbe finalmente essere arginata, lasciando spazio a un quadro meteo decisamente più dinamico.
Ritorno delle perturbazioni atlantiche: una possibilità concreta
Tra le varie ipotesi modellistiche emerse nelle ultime ore, una delle più interessanti riguarda il possibile ritorno delle perturbazioni atlantiche. Se questa configurazione si concretizzasse, l’Italia potrebbe ritrovarsi sotto l’influenza di una serie di depressioni che riporterebbero piogge diffuse e, nelle aree più fredde, nevicate anche a quote medio-basse.
Questo scenario, però, sarebbe solo temporaneo. Infatti, sul lungo termine, resta aperta la possibilità di un afflusso di aria gelida dall’Europa orientale o settentrionale.
Fine gennaio e il rischio di gelo
Le proiezioni per l’ultima decade di gennaio mantengono vivo lo scenario di un Inverno crudo e rigido. Un eventuale blocco anticiclonico verso nord potrebbe favorire la discesa di aria artico-continentale, capace di portare un freddo intenso e nevicate significative su molte regioni italiane, anche a quote pianeggianti.
Questa prospettiva non è ancora certa, ma rappresenta una possibilità concreta che potrebbe segnare uno dei momenti più rigidi dell’Inverno 2025.
L’Inverno non è finito
Se il freddo e il maltempo delle prossime settimane verranno confermati, potremmo trovarci di fronte a un gennaio memorabile, in grado di ribaltare le anomalie termiche registrate finora. L’Inverno, lungi dall’essere terminato, potrebbe regalarci sorprese climatiche di grande impatto, con un possibile prosieguo freddo e nevoso anche nelle prime settimane di febbraio.
Rimaniamo in attesa di ulteriori conferme dai modelli meteorologici per delineare con maggiore precisione l’evoluzione meteo dei prossimi giorni.