Meteo: seconda irruzione fredda, verso il clou di FREDDO e MALTEMPO

Luca Martini
4 Min tempo di lettura
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L’Italia è alle prese con una delle fasi più fredde di questo inverno, caratterizzata dall’arrivo di un nuovo nucleo di aria artico-continentale. Gli ultimi aggiornamenti indicano che l’ondata di gelo in corso potrebbe prolungarsi fino al 17 gennaio, intensificandosi ulteriormente nelle prossime ore e raggiungendo il suo apice tra il 14 e il 15 gennaio.

Il secondo nucleo di aria gelida

La massa d’aria fredda, proveniente dalle regioni artiche e spinta verso sud-est, attraverserà l’Europa centrale per poi investire nuovamente l’Italia. Questo secondo impulso artico porterà un ulteriore abbassamento delle temperature, con l’isoterma di -5°C a 850 hPa che coprirà gran parte del Paese. Le zone appenniniche esposte a est potrebbero registrare valori ancora più bassi, tra -6°C e -8°C.

Questa configurazione atmosferica darà luogo a condizioni di freddo intenso, accompagnato da nevicate diffuse e venti forti, che acuiranno la sensazione di gelo in molte aree.

Regioni colpite e nevicate attese

Le regioni più interessate saranno quelle centrali e meridionali, dove si prevedono precipitazioni diffuse, con nevicate anche a quote collinari.

  • Appennino centrale e meridionale: Le zone montuose di Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata e Calabria saranno investite da nevicate abbondanti.
  • Marche e Umbria: Qui le nevicate saranno meno significative, ma comunque presenti, soprattutto nelle aree interne.
  • Nord Italia: Il Settentrione rimarrà prevalentemente secco, con cieli sereni ma temperature rigide, in particolare in Pianura Padana e lungo le Alpi.

Venti forti e percezione del freddo

L’intera Penisola sarà attraversata da intensi venti di bora e grecale, che aumenteranno la percezione del freddo. In alcune località, il wind chill potrebbe far percepire temperature inferiori ai valori reali, rendendo il clima particolarmente rigido, soprattutto lungo le coste esposte e nelle aree montuose.

Il ruolo del Mediterraneo: vortici depressionari difficili da prevedere

La conformazione geografica del Mediterraneo complica la previsione precisa dei movimenti dei vortici depressionari. L’interazione tra l’aria fredda e le acque relativamente calde del bacino crea un ambiente altamente instabile, in grado di generare sistemi meteorologici che possono evolversi rapidamente.

Un fenomeno particolarmente insidioso è il cosiddetto cut-off, ovvero l’isolamento di un vortice depressionario dalla circolazione atmosferica principale. In queste circostanze, il sistema può rimanere quasi stazionario o seguire traiettorie imprevedibili, aumentando il rischio di maltempo localizzato ma intenso.

Monitoraggio e sfide per le previsioni

Nonostante i progressi nei modelli meteorologici numerici, prevedere con precisione la traiettoria e l’intensità dei sistemi atmosferici nel Mediterraneo resta una sfida. Le rapide evoluzioni e l’interazione tra i vari fattori climatici richiedono un monitoraggio continuo per fornire previsioni sempre più accurate.

Attenzione agli sviluppi futuri

Questa fase di gelo estremo potrebbe segnare solo l’inizio di un periodo invernale particolarmente dinamico. Le prossime settimane saranno cruciali per comprendere se il freddo intenso si protrarrà ulteriormente o lascerà spazio a un miglioramento temporaneo. Nel frattempo, le regioni colpite sono invitate a rimanere aggiornate e prepararsi ad affrontare possibili criticità legate a nevicate, gelo e forti venti.

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