Meteo siberiano: il rischio glaciale di fine Gennaio

Luca Martini
6 Min tempo di lettura
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Il mese di gennaio 2025 si preannuncia decisamente dinamico sul fronte meteo, con scenari caratterizzati da freddo intenso e la possibilità di nevicate diffuse anche a bassa quota. A catalizzare l’attenzione degli esperti è il comportamento del Vortice Polare, un fenomeno atmosferico di importanza cruciale per determinare l’andamento climatico invernale non solo in Italia, ma in tutta l’Europa.

Il Vortice Polare e il suo ruolo nel clima di gennaio

Il Vortice Polare, situato sopra il Polo Nord, è un’area di bassa pressione che contiene aria gelida intrappolata in quota. Attualmente, il Polar Vortex si presenta forte ma instabile, con un equilibrio delicato che potrebbe rompersi in caso di eventi atmosferici significativi, come un riscaldamento improvviso della Stratosfera (Stratwarming).

Se il Vortice Polare si indebolisse o si frammentasse, le masse d’aria gelida accumulatesi al Polo potrebbero scivolare verso sud, portando un’ondata di freddo eccezionale in Europa e Italia. Questo scenario, sebbene non ancora confermato, è sotto stretta osservazione, con i principali modelli meteorologici come GFS ed ECMWF che offrono prospettive divergenti ma concordano sul potenziale di un drastico abbassamento delle temperature.

Il possibile impatto sull’Italia

Un indebolimento del Vortice Polare potrebbe avere effetti diretti anche sull’Italia, con l’arrivo di correnti gelide di origine siberiana. Questo tipo di configurazione, spesso associato al temuto Burian, potrebbe generare un drastico calo delle temperature, accompagnato da nevicate intense fino in pianura, specialmente al Nord e lungo la dorsale appenninica.

L’eventuale formazione di un blocco anticiclonico sul Regno Unito potrebbe amplificare questo scenario, favorendo il deflusso di masse d’aria fredda verso l’Europa meridionale. In tale contesto, le regioni settentrionali e centrali dell’Italia, ma anche parte del Sud, sarebbero esposte a un clima particolarmente rigido, con la possibilità di fenomeni nevosi estesi.

Il ritorno del Burian: mito o realtà?

Uno dei fenomeni più iconici e temuti dell’inverno europeo è il Burian, un vento gelido che trasporta aria artica o siberiana verso il Mediterraneo. L’ultimo evento significativo risale a febbraio 2018, quando l’Italia fu investita da un’ondata di freddo eccezionale che portò nevicate storiche in città come Roma e Napoli.

Nel 2025, il Burian potrebbe fare la sua comparsa già a gennaio, in caso di indebolimento del Vortice Polare e riscaldamento della Stratosfera. Sebbene non ci siano certezze, i modelli indicano una configurazione atmosferica che potrebbe favorire condizioni simili a quelle del 2018.

Neve e gelo: cosa dicono le previsioni

Le proiezioni meteo per gennaio 2025 mostrano un’alta probabilità di fasi dal clima rigido, con un netto calo delle temperature sotto la media stagionale. I fenomeni nevosi potrebbero manifestarsi anche in pianura, specialmente nelle regioni settentrionali e interne del Centro Italia.

Un ulteriore elemento di incertezza è rappresentato dal fenomeno climatico globale noto come La Niña, che tende a influenzare la circolazione atmosferica su scala planetaria. La sua interazione con oscillazioni come la North Atlantic Oscillation (NAO) e l’Arctic Oscillation (AO) potrebbe aumentare la variabilità atmosferica, amplificando le irruzioni fredde.

Gennaio 2025: il confronto con il 2018

L’inverno del 2018 offre un interessante punto di riferimento per comprendere i potenziali scenari di gennaio 2025. Durante quell’anno, un intenso Stratwarming indebolì il Vortice Polare, causando un’ondata di freddo eccezionale che colpì gran parte dell’Europa e dell’Italia. Le temperature scesero fino a 9°C sotto la media stagionale, con nevicate che paralizzarono i trasporti e causarono disagi in molte città italiane.

Il 2025 potrebbe replicare, o addirittura anticipare, un evento simile, con condizioni particolarmente rigide già nella prima parte dell’anno. Tuttavia, gennaio e febbraio rappresentano due momenti distinti dell’inverno, e le configurazioni atmosferiche potrebbero evolvere in modo imprevedibile.

La Stratosfera: un osservato speciale

Uno degli aspetti chiave per comprendere l’evoluzione del clima di gennaio 2025 è il comportamento della Stratosfera, la parte dell’atmosfera situata sopra la Troposfera. Un riscaldamento improvviso della Stratosfera potrebbe destabilizzare il Vortice Polare, aumentando la probabilità di irruzioni fredde verso il Mediterraneo.

Le agenzie meteorologiche internazionali, come la NOAA, stanno monitorando attentamente i dati stratosferici, utilizzando modelli matematici avanzati per prevedere le possibili evoluzioni. Le prossime settimane saranno cruciali per capire se l’Italia sarà effettivamente investita da un’ondata di gelo.

Febbraio 2025: il mese più critico dell’inverno

Se gennaio rappresenta un periodo di grande instabilità climatica, febbraio è spesso il mese più rigido e caratterizzato da condizioni meteorologiche estreme. Storicamente, febbraio è il periodo in cui le correnti gelide dalla Siberia hanno maggiore influenza sull’Europa meridionale.

L’eventualità di un evento eccezionale simile a quello del 2018 non può essere esclusa, e le regioni italiane potrebbero trovarsi a fare i conti con nevicate storiche e un freddo intenso prolungato.

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