Niña debole ma tenace: scenari climatici impressionanti

Andrea Ricci
4 Min tempo di lettura
dreamstime_s_334469338 - Niña debole ma tenace: scenari climatici impressionanti

Nel mese di dicembre 2024, le condizioni di La Niña sono ufficialmente riemerse nel Pacifico tropicale, come riportato il 9 gennaio 2025 su Climate.gov da Emily Becker. Questo evento rappresenta una fase del fenomeno climatico noto come El Niño/Oscillazione Meridionale (ENSO), caratterizzato da temperature inferiori alla media sulla superficie marina dell’area est-centrale dell’Oceano Pacifico equatoriale.

Le previsioni climatiche per La Niña: gennaio-aprile 2025

Secondo i dati aggiornati, esiste una probabilità del 59% che La Niña persista fino al periodo compreso tra febbraio e aprile 2025, per poi lasciare gradualmente spazio a condizioni climatiche neutrali entro marzo-maggio 2025, con una probabilità stimata al 60%. Sebbene l’intensità di questo evento sia classificata come debole, il suo impatto potrebbe comunque influenzare i modelli climatici globali, anche se in maniera meno significativa rispetto a fenomeni di maggiore intensità. L’indice Niño-3.4, utilizzato per monitorare questo fenomeno, difficilmente scenderà al di sotto di -1,0 °C per una stagione intera.

Un fenomeno raro con impatti globali significativi

Un aspetto particolarmente interessante di questa La Niña riguarda la sua tempistica inusuale, dato che tali eventi si verificano più frequentemente in altre stagioni. Temperature oceaniche globali superiori alla media potrebbero aver contribuito a questo ritardo. L’atmosfera, tuttavia, aveva già iniziato a mostrare segnali tipici di La Niña nei mesi precedenti, tra cui:

  • Venti alisei più intensi del normale.
  • Modifiche nei modelli di precipitazione nelle regioni tropicali.

Nonostante l’intensità ridotta, La Niña rimane un fenomeno climatico rilevante, capace di alterare i modelli meteorologici globali. Durante questi episodi, alcune regioni sperimentano cambiamenti climatici significativi. Ad esempio, l’Australia e il Sud-Est asiatico tendono a ricevere precipitazioni superiori alla media, mentre la costa occidentale del Sud America spesso affronta siccità prolungate.

Meteo in Europa: La Niña e le possibili influenze

Anche se l’Europa non è direttamente influenzata dalle condizioni di La Niña, gli effetti indiretti possono comunque farsi sentire. Modifiche ai flussi atmosferici globali potrebbero alterare il comportamento della corrente a getto, influenzando le condizioni meteorologiche sull’intero continente. Ad esempio, periodi di maggiore instabilità atmosferica potrebbero favorire un aumento delle precipitazioni in alcune aree del Mediterraneo, mentre le regioni settentrionali potrebbero vivere condizioni più secche e stabili.

È importante sottolineare che le temperature oceaniche globali più calde della media stanno esercitando un’influenza significativa sugli schemi meteorologici. Questo aspetto, combinato con la presenza di La Niña, richiede un monitoraggio continuo per anticipare eventuali cambiamenti nei modelli di pioggia, vento e temperature.

Monitoraggio e previsioni: una sfida cruciale

Il monitoraggio costante del fenomeno ENSO rappresenta una priorità per i climatologi di tutto il mondo. Sebbene questa La Niña sia considerata meno intensa rispetto agli eventi precedenti, la sua capacità di alterare i modelli climatici globali resta significativa. Le conseguenze di tali cambiamenti possono influire su settori chiave come l’agricoltura, la pesca e la gestione delle risorse idriche.

L’Oceano Pacifico, in particolare, rappresenta il fulcro delle oscillazioni climatiche globali. Analizzare in tempo reale le variazioni delle temperature oceaniche, della pressione atmosferica e dei venti aiuta a prevedere meglio gli effetti di fenomeni come La Niña sul meteo.

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