Le più recenti analisi dei modelli meteorologici confermano un marcato peggioramento invernale che interesserà numerose regioni italiane nelle prossime ore. L’attenzione è puntata sull’arrivo di un’intensa irruzione di aria artica proveniente dalla Scandinavia, pronta a influenzare il clima sul Mediterraneo centrale e sull’Italia.
Aria fredda in arrivo dall’Artico
L’ondata di freddo, particolarmente intensa, si dirigerà principalmente verso l’Europa orientale, ma una porzione significativa raggiungerà anche il bacino del Mediterraneo. Questo flusso di aria fredda attiverà una depressione atmosferica che si svilupperà rapidamente sul medio-basso Tirreno, generando condizioni di forte instabilità meteorologica soprattutto al Centro-Sud.
Formazione di una depressione mediterranea
Secondo gli ultimi aggiornamenti, il minimo depressionario si formerà sul Tirreno meridionale, scivolerà progressivamente verso il Sud peninsulare, per poi dirigersi verso la Sicilia e successivamente verso la Tunisia. Questa dinamica porterà precipitazioni abbondanti e fenomeni intensi su diverse aree dell’Italia meridionale e insulare.
Piogge e temporali intensi al Sud
Le regioni maggiormente colpite da piogge e temporali, localmente anche violenti, saranno la Campania, la Basilicata, il Molise, la Puglia centrale e settentrionale, la Calabria settentrionale e il nord-est della Sicilia. Gli accumuli di precipitazioni potrebbero superare i 100 mm, con picchi fino a 150 mm nella Lucania settentrionale e nelle zone interne dell’Appennino meridionale.
Le aree del Nord Italia, così come la Toscana centro-settentrionale, rimarranno in gran parte escluse da questa fase di maltempo a causa della posizione meridionale del minimo depressionario. Tuttavia, si percepirà un calo termico significativo su molte regioni del Centro-Nord, con temperature in discesa anche nelle aree adriatiche e appenniniche.
Neve abbondante sull’Appennino
Uno degli aspetti più rilevanti di questo peggioramento meteo riguarda le nevicate, che saranno particolarmente intense sull’Appennino centro-meridionale. La quota neve si attesterà mediamente tra i 500 e i 700 metri, ma in alcune zone scenderà fino ai 300-400 metri, specialmente sul Centro Appennino e sulla Lucania settentrionale. Fioccate occasionali potrebbero spingersi a quote ancora più basse, attorno ai 200 metri, tra la sera di domenica e la mattinata di lunedì.
Gli accumuli nevosi più significativi si prevedono tra l’Abruzzo, il Molise, la Campania e la Lucania, con spessori che, entro martedì 14, potrebbero raggiungere i 40-70 cm sopra i 700-800 metri. Localmente, nelle aree interne dell’Appennino lucano e della Campania orientale, non si escludono punte superiori, specie in prossimità delle cime montuose.
Neve anche sulla Sardegna e sui rilievi meridionali
In Sardegna, i fiocchi scenderanno sul Gennargentu a partire da quote di 500-600 metri, con accumuli previsti a partire dalla serata di domenica. Sui rilievi della Sila e dell’Aspromonte, la quota neve sarà più elevata, mentre in Sicilia orientale, le nevicate interesseranno solo le cime più alte, ben oltre i 1000 metri.
Differenze termiche tra Nord e Sud
Le regioni settentrionali e quelle centrali adriatiche saranno le più influenzate dal freddo artico, con un sensibile calo delle temperature. Al contrario, le regioni meridionali estreme, come la Calabria, la Sicilia e il sud della Puglia, subiranno l’influenza di correnti più miti e umide provenienti da sud-est, che limiteranno l’impatto del freddo.
Prossimi aggiornamenti sul meteo invernale
L’evoluzione di questa intensa fase di maltempo invernale sarà monitorata con attenzione, in quanto potrebbe portare ulteriori cambiamenti nelle previsioni. Gli aggiornamenti meteo saranno fondamentali per comprendere meglio l’impatto di questo peggioramento sulle diverse aree del Paese.