Un fenomeno meteorologico di grande rilevanza sta catturando l’attenzione degli esperti: un forte stratwarming in atto sopra la Siberia, a oltre 20 chilometri di altitudine. Questo evento potrebbe avere un impatto decisivo sull’evoluzione dell’inverno nell’emisfero boreale, portando a condizioni più dinamiche e potenzialmente gelide per l’Europa e, in particolare, per l’Italia.
Cos’è lo stratwarming e cosa sta accadendo in Siberia
Lo stratwarming (riscaldamento stratosferico) si riferisce a un rapido e intenso aumento delle temperature nella stratosfera, lo strato dell’atmosfera situato sopra la troposfera. Nel caso attuale, l’innalzamento termico si è verificato sopra la Siberia, dove le temperature stratosferiche sono salite in modo considerevole in seguito alla formazione di un potente anticiclone termico nei bassi strati dell’atmosfera.
Questo anticiclone è stato generato da un marcato raffreddamento del suolo siberiano, avvenuto nel mese di dicembre, quando le temperature sono scese vertiginosamente. L’effetto combinato di queste dinamiche ha portato a un riscaldamento prolungato della stratosfera, fenomeno che secondo gli esperti potrebbe persistere ancora per almeno due settimane.
Il vortice polare e la sua destabilizzazione
L’aspetto più rilevante dello stratwarming in corso è la sua capacità di influenzare il vortice polare stratosferico, una struttura atmosferica circolare che contiene l’aria fredda nelle regioni artiche. L’improvviso aumento delle temperature in stratosfera sopra la Siberia potrebbe destabilizzare il vortice, causando uno spostamento del suo centro d’azione o, nei casi più estremi, una vera e propria frammentazione.
Questa destabilizzazione del vortice polare potrebbe avere ripercussioni significative sulla troposfera, il livello atmosferico dove si verificano i principali fenomeni meteorologici. Quando il vortice polare si indebolisce, l’aria fredda intrappolata al suo interno può scivolare verso latitudini più meridionali, aprendo la strada a ondate di freddo intenso.
Effetti previsti per l’Italia e l’Europa
Secondo le prime proiezioni dei principali modelli meteorologici, questo stratwarming siberiano potrebbe aprire le porte a una fase invernale più vivace per l’Europa. Si parla di una possibile attivazione di una circolazione secondaria, caratterizzata da irruzioni di aria fredda provenienti dall’est europeo. L’anticiclone siberiano, attualmente posizionato sopra la Siberia centrale, potrebbe espandersi verso la Russia europea, la Scandinavia e persino collegarsi con l’anticiclone delle Azzorre, recentemente più attivo sull’Atlantico.
Questa configurazione favorirebbe l’arrivo di correnti gelide dirette verso l’Europa centrale e l’Italia, con un aumento delle probabilità di nevicate a bassa quota nella seconda metà di gennaio e nel mese di febbraio. Le regioni più esposte potrebbero essere quelle del Nord Italia e i versanti adriatici, ma anche il Centro-Sud potrebbe vivere giornate caratterizzate da freddo intenso e fenomeni nevosi.
Un inverno più dinamico in vista
Dopo una prima parte dell’inverno relativamente mite, lo stratwarming siberiano potrebbe rappresentare il punto di svolta per un cambio di marcia nella stagione. La destabilizzazione del vortice polare potrebbe infatti favorire un susseguirsi di ondate di freddo che, se confermate, renderebbero gennaio e febbraio i mesi più rigidi dell’inverno 2025. Gli effetti precisi, tuttavia, dipenderanno dalla capacità dell’anticiclone siberiano di influenzare le correnti atmosferiche e dalla reazione del vortice polare alla destabilizzazione in corso.
Per ora, gli esperti invitano a monitorare i prossimi aggiornamenti dei modelli meteorologici, poiché il fenomeno è ancora in fase di sviluppo. Quello che appare certo è che questo stratwarming potrebbe giocare un ruolo cruciale nell’evoluzione del meteo europeo, riportando l’inverno al centro della scena nel Mediterraneo e oltre.